martedì 9 ottobre 2007

Il duecentottantaduesimo giorno dell'anno

Che cosa hanno in comune la diga del Vajont, Ernesto Guevara de la Serna, Rudolph Nureyev, John Lennon, Peter Tosh e la sottoscritta?
Che tutti, il 9 di ottobre, abbiamo avuto qualcosa d' importante da fare.
La diga del Vajont, la sera di un 9 ottobre, grazie all'insipienza e all'ingordigia di pochi, non aveva più potuto contenere le acque per custodire le quali era stata costruita. Tutte le volte che, costringendomi a farlo, ho visto il film, o lo spettacolo di Paolini, non sono mai riuscita a vedere in quella diga una creatura malvagia desiderosa di punire, cancellandoli, gli uomini che dalla valle levavano verso essa il loro sguardo timoroso, quasi consapevoli dell'azzardo colpevole con cui quell'invaso era stato progettato e col quale soprattutto veniva gestito. Ho sempre immaginato che, nel momento in cui l'onda è fuggita per inondare la valle trascinando con se' vite e opere umane, quella diga abbia lanciato il suo muto e disperato urlo di orrore e d'impotenza verso gli abitanti di Longarone e degli altri centri vallivi che stavano per essere trascinati via insieme alle loro case, sradicate come alberi fin dalle fondamenta, ai loro animali, alle loro cose, ai loro affetti e alla loro stessa vita. Tanti anni fa sono passata da quelle zone, ho visto quella grigia colata di fango, e ancora oggi, dopo decenni, sento in me la rabbia e l'indignazione, e la pietà per chi, senza avere commesso colpe, pagò per quell'incredibile errore. La mia paura è che non è detto che tutto questo non possa succedere di nuovo. La tecnologia va avanti, è vero, ma la stupidità umana non arretra di un millimetro...
Così come quattro 9 di ottobre più tardi, il medico argentino Ernesto Guevara de la Serna, detto e conosciuto come il "Che", catturato il giorno prima dalle truppe governative boliviane del generale Barrientos, veniva ucciso a pistolettate da un militare estratto a sorte tra tanti. Non si sa bene che cosa successe, sta di fatto che il Comandante, già ferito in combattimento e comunque prigioniero, morì. Per l'ordine impartito da un dittatore. Con l'aiuto della CIA (Oh-oh, ancora loro, come spesso accade. Cerchiamo di ricordarcelo, non si sa mai.....). Gli tagliarono le mani perchè non potesse essere riconosciuto e lo seppellirono là dove fu ritrovato, trent'anni dopo, vicino a una pista per aerei. Avrebbero anche potuto cremarlo, non avrebbe fatto differenza: in quel 9 di ottobre di tanti anni fa, nacque la figura mitologica che ha illuminato di passione e di amore per la libertà delle genti di ovunque nel mondo l'adolescenza e la giovinezza di tanti di noi, e non mi venite a dire "quello là non era come vi hanno detto": ecchissenefrega! Io so per certo che determinati valori li ho mutuati dal mito del Comandante Che Guevara, non da Bartolomeo Pestalozzi da Pinerolo o da altri come lui. E scusatemi se è poco!...
Due anni prima, e siamo nell'anno in cui inizia la guerra del Vietnam, un giovane e assai talentuoso profugo russo e la famosa étoile della danza Margot Fontayne debuttavano insieme alla Scala di Milano. L'opera era il Romeo e Giulietta, il danzatore era Rudolph Nureyev. E io, in quello stesso 9 di ottobre, ebbi fretta di nascere. Chissà se per per la speranza di poter accorrere a quella première o solo per poterne sentire parlare. Sta di fatto che qualcosa mi ha sempre legata a questo uomo spiritoso ma anche di carattere mutevole, di grande cultura e di tecnica sopraffina. Mi ricordo che, quando ero bambina, il sabato mattina la RAI trasmetteva un programma di danza curato da Vittoria Ottolenghi ed era sempre una festa quando ballava lui, qualsiasi cosa danzasse, dal "solito" Lago dei cigni a Petrushka. Riusciva a trasmettere un'idea di levità ma anche di potenza e grazia che non ho più ritrovato in nessuno dei ballerini, seppur grandissimi, che hanno calcato i palcoscenici della danza insieme e dopo di lui, non i Baryshnicov, non i Bolle.
E John Lennon? e Peter Tosh? Condividono, o per meglio dire, condividevano con me l'usanza di soffiare, proprio il 9 ottobre, su candeline accese poste sulla sommità di una torta . Non sono mai stata appassionata ascoltatrice della musica di Peter Tosh, ma una fervente fan di John, questo sì, tanto che qualcuna delle mie amiche di vecchia data ancora mi saluta con un "Peace&love". Ecco un altro sostenitore di cause di giustizia civile nella mia vita, cosa volete farci, nato il 9 ottobre non poteva fare diversamente. Ricordo il giorno in cui dissero che un pazzo (????) lo aveva ucciso sul portone di casa; piansi tutte le lacrime che la mia anima di quindicenne potè pensare di versare. Ucciso senza un senso, senza un motivo particolare. Le pistole sono pericolose, non c'è che dire.
E anche in questo caso, si bisbiglia dell'interessamento di una certa Intelligence... Oddio.
Mr. Bush, chiedo venia, lei, lo sa, non mi è simpatico. Cosa vuol farci, questione di pelle.
E poi, a me il Bourbon proprio non piace.
E non è colpa mia se sono nata il 9 ottobre.
Potrebbe dire ai suoi "intelligentoni" che a me le pistole fanno molta paura, non tanto per come sono fatte ma per la capacità intellettiva di chi è abituato a utilizzarle per risolvere i problemi di qualunque natura?
E poi, io non sono per niente pericolosa: abito nello stesso paese di Silvio, quindi non si preoccupi, i comunisti non potranno mai averla vinta.
...Ma intanto che ci siamo, in confidenza, quelli della CIA le hanno detto se questi comunisti li hanno trovati, qui in Italia? Io, rimanga tra noi, li ho cercati, ma devono essere molto ben nascosti......

P.S.: Un ringraziamento specialissimo va a HerrKomm che lo scorso sabato sera ha organizzato per me una festa a sorpresa... che mi ha mooOoolto sorpresa!!! Grazie a lui e a tutti gli amici che son venuti e anche a quelli che non sono potuti venire a festeggiare con me. Baci.

lunedì 1 ottobre 2007

Grido di dolore

...non siamo insensibili
al grido di dolore che da
tante parti del Zitadòn
si leva verso di noi!

Venerdì scorso apro la posta elettronica e mi vedo arrivare un accorato appello:
Mie care, [***] vi chiedo un consiglio, anzi, più di uno. Mi spiego meglio; oggi pomeriggio [***] ho "incrociato" un sacchetto pieno di cioccolato, probabilmente il consistente residuo delle ultime uova di Pasqua. Visto che mi scoccia buttare via tutto quel cioccolato e che voi siete delle superesperte, potreste darmi un consiglio per fare una torta semplicesemplice e buonabuona????
Chi scrive col cuore (e la cioccolata) in mano è la mia amica Chewbacca, nome in codice Sepia. E visto che anche noi stelle del rock abbiamo un'anima tenera e incline alla solidarietà con i bisognosi, le ho prima cercato sul Web tutta una serie di ricettine utili alla bisogna (non escluse, le FOTONICHE (provare-per-credere) tortine del Berso), poi mi son messa a pensare che una richiesta così - fatta da una donna cosà - meritava una creazione very original. Tenuto conto che il capitano Han Solo a colazione mangia volentieri tortine home-made , ho creato la
TORTA SEPIA
Per prima cosa, caricate sul vostro lettore un CD che sicuramente tutti voi avrete... diciamo TRESPASS (eh!). Quindi spezzettate un 200 gr. di cioccolato fondente in una casseruola di vetro con coperchio e, dopo aver aggiunto 150 gr. di burro a pezzetti, chiudete tutto nel microonde per 3 minuti a potenza media, avendo cura di chiamare un time out a metà tempo per mescolare bene i due ingredienti. A questo punto, montare 3 uova e 3 tuorli con 100 gr di zucchero semolato e 50 gr. di zucchero a velo. Una volta che avete ottenuto una cremina bella gonfia, aggiungete la fusione di cioccolato fondente e burro, che si sarà intiepidita, poi, nell'ordine: 90 gr. di farina setacciata a dovere, 12 amaretti pestati fini a mortaio (in realtà, erano 13, ma uno, è vero come si dice, si è perso per strada...), 150 gr di nocciole tostate e tritate, 1 bustina di lievito per dolci (non vanigliato, if possible...) e, infine, i 3 tristi albumi lasciati prima da parte, montati a neve con un pizzichino di sale, amalgamandoli col solito movimento dal basso verso l'alto per non smontarli. Versate tutto nella tortiera che attendeva già imburrata e cosparsa dei superstiti 12 amaretti, sempre pestati finifini. Mentre Anthony Phillips inizia il suo riff in The Knife, infornate: il mio forno, a gas, era già caldo a 175° e la griglia attendeva la teglia sul 3 ripiano. Visto che nel frattempo Trespass è finito, direi di caricare FOXTROT. Terminata Supper's ready, controllate la cottura, che dovrebbe essere in fase di ultimazione . Son passati grosso modo 45 minuti. Spegnete il forno, fate intiepidire la torta e poi sfornatela quatelosamente. Una volta raffreddata, spolverizzatela di zucchero a velo. Io l'ho fatto, con una mascherina che riproduceva una seppia.....