giovedì 24 dicembre 2009

Buon Natale!

Buon Natale a tutti voi. A chi è riuscito a rimanere in piedi sul lastrone di ghiaccio di martedì scorso (e nemmeno Herrkatz ci è riuscita...) e a chi, come me, ha dovuto far ricorso ad abbondanti dosi di Lioton per rimediare alle contusioni. A chi, come me, sta facendo i salti mortali per preparare il pranzo di Santo Stefano (a Natale, pranzo di tutto riposo dalla suocera...) per quella solita "sporca dozzina" e mezza di parenti. L'impresa finora è stata di riuscire a tagliare a pezzi il coniglio senza affettare le zampe alla gatta che si arrampicava su per la gamba del tavolo. Tremo al pensiero di quando dovrò svuotare il cappone...
Buon Natale a chi vien reso bersaglio di santi oggetti contundenti e non si sporca la camicia perchè sennò la (ex) moglie si arrabbia, che il sangue non viene via neanche con la trielina. Buon Natale agli onorevoli che gridano al Penitenziagite, ariva lu Demonio, perchè a forza di gridare al vento si stanno sputtanando quel po' di credibilità che possedevano, e lu Demonio arriverà lo stesso, in quanto capace di perseverare. Buon Natale a tutti quegli americani che riusciranno ad accedere al servizio Sanitario del loro Paese, e speriamo che prima o poi ci arrivino tutti. Se ce la facciamo noi in Italia, ci possono arrivare anche loro. Buon Natale ai giocatori di basket un po' sfigatelli che prima si acciaccano gli arti e poi, in allenamento, si spaccano il naso contro il gomito del pischello sedicenne che gioca in squadra con loro: speriamo che Babbo Natale vi porti un po' di pace ortopedica! Buon Natale alla Fortitudo, perchè passate le feste si decidano a scomparire dall'orbe terracqueo e si calino nel limbo che compete loro iuris causa. Buon Natale a tutti coloro che riusciranno a crearsi una famiglia nonostante le beghe dei servizi sociali, e dei molti che partirono, in bocca al lupo ai pochi che arriveranno al traguardo. Buon Natale alla gatta Hermione e al suo spasimante, il gatto Culone, che le fa la serenata attraverso la gattaiola con un disperato Meow Meow. Buon Natale a Herrkomm, che anche stasera si è chiuso nel suo antro e lavora al prossimo articolo che gli verrà pubblicato nel bel mezzo della trasferta scozzese (se sentite provenire delle parolacce da Nord, sapete da cosa sono state provocate...). E Buon Natale anche a te, povero mondo azzurro che vagoli nello spazio chiedendoti chi te l'ha fatto fare di dare asilo a una torma di esseri egoisti e spreconi che si decideranno a darsi una regolata solo quando le regole non serviranno più a un ciufolo. In quanto a me.... Buon Natale: speriamo che il prossimo 2010 sia un anno di piacevoli sorprese, che sarebbe anche ora. Spero di vincere al Superenalotto, rigorosamente senza dover giocare la schedina. Buon Natale a tutti, insomma, ai belli e ai brutti, ai buoni e ai cattivi, agli amici e ai nemici. Cerchiamo di essere sereni, almeno domani.....

martedì 13 ottobre 2009

Aridajie, Herrkomm.... ^----^

Anche quest'anno, come tutti gli anni da un po' di tempo a questa parte, è arrivato il mio compleanno.
Anche quest'anno, come avviene ormai da un po' di tempo a questa parte, Herrkomm mi ha organizzato una festa a sorpresa.
Anche quest'anno, come sempre, mi sono dimostrata assai Scolopax rusticola (e fatevi un bel salto su Wikipedia!)... quell'uomo, il temibile Herrkomm, quando mi guarda negli occhi, riesce a farmi credere qualsiasi cosa.
Povera me.
Tutto parte da un PRESUNTO impegno di lavoro del beneamato presso una ridente località termale dell'appennino tosco-romagnolo. L'infame mi fa partire dal Zitadòn in corriera (è inutile andare su con due auto - dice lui, il vermilinguo), pur sapendo che io soffro di cinetosi: due ore e passa di bus su e giù per l'alta collina, meravigliosa nei suoi colori ma terribilmente ricca di passi e tornanti. Una goduria.....
Giunta che fussi sul posto, scendo all'albergo ove attendemi un géscano riccioluto pronto a sconocchiare ogni giuntura e articolazione delle quali Natura benignamente mi ha dotata. Alcuni lo chiamano massaggio: anche Torquemada amava definirlo tale.
Per riprendere l'uso degli arti, mi pluffo nella calda piscina termale con un idromassaggio che mi ricorda tanto quello di Una poltrona per due. Dopo mezz'ora di ranocchiamenti ed evoluzioni nel caldo dell'acqua che ribolle nei vari giochi d'acqua, esco dalla piscina e, stancamente, mi reco a riposare in camera, mentre il soggetto al quale santa madre chiesa mi ha indissolubilmente legata è, pensa un po', a fare un massaggio a sua volta (altro che riunione di lavoro....). Il più bello è stato che, nella piscina termale serale, mentre, senza l'ausilio di occhiali, cercavo con sguardo miope le colleghe di Herrkomm che mi era stato detto mi attendevano in vasca per farmi gli auguri, mi vedo spuntare (e sul momento ho pensato di avere visioni mistiche) Ameliabefana e Candide coi rispettivi coniugi che sguazzavano bellamente nella polla caliente, sotto il cielo stellato. Me l'ha fatta anche quest'anno, l'Herrkomm. E io, "la beccaccia", ho creduto ad ogni singola e mendace sillaba uscita dalle sue labbra: se non è amore questo....
La serata, una volta raggiunti dai signori Sepia, si è conclusa in un trionfo di porcini e gourmandises varie presso un rinomato ristorante della zona. Serata ottobrina frizzante ma calda, da gustare e non dimenticare.

Ma il pensiero che mi turba è: cosa diamine architetterà l'anno prossimo il pregevole Herrkomm?


giovedì 24 settembre 2009

DOLEANCES

Oggi è una di quelle giornate in cui la palta si espande a grande velocità su tutto quanto mi circonda. E io non sono nemmeno Harrison Ford......

martedì 22 settembre 2009

Tema: come hai passato l'estate

L'estate del 2009, signora maestra, sarà ricordata come quella che, a forza di stare abbracciata a tutti i condizionatori possibili, ha visto l'insorgere trionfale della mia cervicale. E' stata l'estate dei concerti bellibellissimi di Patti Smith e dei Jethro Tull, e di grandi risate con amici vicini e lontani, quelli coi quali c'è consuetudine di frequentazione e quelli che non si vedevano da anni. E' stata l'estate delle zanzare tigri assatanate e presenti in ogni luogo e a qualunque altitudine, e della scomparsa del pipistrello di quartiere. Quella dei preparativi per le vacanze e della grande paura per Herrkatz e la fastidiosa infezione che l'ha colta mezz'ora prima del conferimento a pensione presso il gattile. Quella della partenza col cuore in gola e delle telefonate dal Canada per sapere delle sue condizioni e dei conteggi dei fusi orari per non rischiare di svegliare la gente qui in Italia alle 2 del mattino. Quella del primo salto di orca mai visto e del ritorno in sella a un cavallo dopo decine di anni, delle marmotte che rubano il cibo dalle ciotole destinate ai gatti randagi e degli scoiattoli che saltano da un ramo all'altro anche in piena città, del grizzly visto da lontano e degli orsi neri che si spingono sulle rive dei laghi per pescare e mangiare gli insetti che stanno sotto le pietre e poi si fanno pantagrueliche scorpacciate di mirtilli. Di aquile che ti guardano con aria più che schifata dall'alto dei loro rifugi arborei e di curiosi musi di foca che spuntano dal verde dell'acqua a vedere chi disturba la loro pesca. Di riserve indiane e totem, danze tribali e salmone arrostito sul legno del cedro rosso. L'estate che abbiamo visto grattacieli di vetro e d'oro risplendere alla luce del sole morente e degli hot-dog mangiati sulle panchine di piazze pulitissime e piene di fontane, sotto lo sguardo attento di uccellacci e uccellini pronti al duello per accaparrarsi qualunque briciola sfuggirà al tuo pasto. L'estate, cara signora, dei laghi color dello smeraldo e delle lingue di ghiacciaio raggiunte coi bus da neve e delle Niagara Falls viste a testa in su dal battello, col pulviscolo acqueo che ti entra in ogni dove e tu, prima che della possibile insorgenza dell'artrite sulle tue giunture, ti preoccupi di salvare dall'umidità la tua fida reflex, compagna su tante strade del mondo. L'estate degli alberghi con l'Internet point wireless e di Facebook utilizzato per dare tue notizie agli amici mentre sei dall'altra parte del mondo. Della sorprendente casualità di trovarti, all'uscita dal giardino botanico di Montréal, in mezzo a migliaia di persone di tutte le età in maglietta nera skullata e borchia plurima in attesa dell'apertura dei cancelli per il concerto degli Ac Dc. Ma anche l'estate in cui ti sei trovato in mezzo a torme di barboni dormienti per strada, e soggetti strani che portavano tutti i loro averi all'interno di un carrello per la spesa in giro per i parchi verdissimi dei centro-città. L'estate che Herrkomm ha mangiato il salmone e gli è pure piaciuto. L'estate che, una volta tornati, ci siamo ritrovati un ospite felino del tutto inatteso in cantina e l'estate della scomparsa di Hermione e dell'angoscia e della grande gioia provata per la sua ricomparsa. L'estate che Ian Anderson mi ha fatto l'autografo. L'estate che mi son letta quasi tutto Paco Ignacio Taibo II. L'estate che ho smesso di seguire i telegiornali stranieri al primo, divertito accenno al sexigate del premier italiano e ho desiderato di non tornare a casa. L'estate che ho potuto urlare di nuovo slogan contro la Fortitudo durante una partita di basket. Signora maestra, l'unica cosa che non mi è davvero piaciuta è che l'estate è finita prima di quanto sperassi. Buon equinozio d'autunno, signora maestra. La prego, non mi interroghi fino all'equinozio di primavera. Non avrò studiato.

venerdì 26 giugno 2009

Incontro di cori 2009

Noi coristi, ci si trova il venerdì, che da sempre è il giorno della settimana dedicato alla Passione. Passione sì, ma…. in che senso? Nel senso di patire e sopportare, oppure di necessario soddisfacimento di un bisogno, prim’ancor che del corpo, dell’anima e dell’intelletto? Cos’altro potrebbe accomunare trentacinque ugolette pellegrine se non la passione ? Cosa, se non questo sentimento che, trasformandoci da individui ad accordo mistico, ci turba l’animo affinché siam spinti all’azione canora, invece di accontentarci di ascoltare passivamente la Callas nella rassicurante penombra del nostro soggiorno- parlo di Callas nella migliore delle ipotesi, perché si narra di coristi che, negli ascosi androni delle proprie docce domestiche si dilettano a improvvisarsi Triolescano o Quartettocetra, con esiti spesso nefandi? Che cosa ci spinge a cercare di non saltare la prova quando sia certa l’esecuzione di uno o più brani del Repertorio Nazionale (o, come diciamo noi, Nazionalpopolare)? Parliamoci chiaro. Nessuno di noi è Santo, e a nessuno di noi un eventuale Psichiatra ha ordinato di seguire la famosa cura del “canta-che-ti-passa”. Però ci sentiamo profondamente coristi, facenti parte di un gruppo che la musica la sgranocchia con lo stesso piacere con cui Eta Beta mangiava naftalina. C’è chi si muove da distanze siderali per raggiungere la Sede e c’è chi alla prova arriva sempre in spaventoso ritardo, ma arriva. C’è chi si sente autorizzato non a cantare ma ad emettere solo una serie di borborigmi neanche tanto a tempo e chi freme nella paziente attesa che la sezione “avversaria” sbagli un attacco per profondersi con maligna soddisfazione in un “ma non è colpa nostra, sono i contralti che non han preso la nota!”. C’è chi controlla l’altezza non delle note sul pentagramma ma di certuni tacchi di scarpa, così come talvolta si scorge un osservatore non dell’ampiezza di una pausa musicale bensì di talune scollature. Insomma, di passionaccia insopprimibile si tratta, almeno per quanto riguarda noi che cantiamo. E per il nostro direttore? A volte, osservandolo mentre si gratta sconsolato la capoccia nel bailamme della prova, mentre due soprani chiacchierano tra loro, un tenore si lamenta, un basso risponde al telefono e un contralto si lancia in una furibonda invettiva contro il programma scelto, penso che non nutra la stessa passione di coloro che dirige , ma sia a lui motore quella con la P maiuscola, quella di chi, per amore e solo per amore, sopporta con infinita pazienza le pene provocategli dall’indisciplinata comitiva di sgagnolatori che ha di fronte nella certezza che, una volta o l’altra, si giungerà alla meritata delizia di un’esecuzione fortunosamente perfetta. Come dire: il Magister , lui sì che è Santo. Santo subito!

giovedì 25 giugno 2009

A proposito di chi nuoce al Paese...

...ricevo e volentieri divulgo. Non proviene dalla esecranda stampa di sinistra, ma tanto si sa che tutto fa parte di un disegno criminale messo in atto da quegli sporchi comunisti con le antenne che comandano su Alpha Centauri.....

martedì 23 giugno 2009

Ballottati e contenti

Bello. Qua si fa festa, festeggiano i vincitori, festeggiano i vinti. Un vecchietto passa per la piazza di Aurelio e, vista la confusione, chiede (è ingenuità o ironia?) se c'è stata una partita. Aurelio stesso, chiuso nel suo sgabbiotto del restauro, sorride tenendosi il marmoreo mento barbuto con la punta delle dita della mano destra. Il nuovo sindaco non ha ancora cinquant'anni e indossa la fascia tricolore del primo sindaco del Zitadòn, e parliamo del 1886: è un collezionista di cimeli risorgimentali. Gli azzurro-verdi- giallini sconfitti, dal loro Point, festeggiano il loro candidato: dicono che la prossima volta tocca a loro. Vedremo. Intanto mille auguri e congratulazioni e scongiuri vari a Roberto e al suo team. Sono riusciti, insieme agli avversari, a smuovere le stagnanti acque della politica in una città che, fino a cinque anni fa, votava "per dovere" un candidato anche se non ne apprezzava le capacità (e per alcuni nomi del passato, questo è un eufemismo) solo perché appartenente alla parte politica "giusta". Anche questa volta hanno vinto le Forze del Bene, e domattina potrà sorgere il sol dell'avvenire: speriamo però che da ora in avanti lo faccia con più giudizio e maggior cura nell'amministrazione della cosa pubblica, che è il Zitadòn, ma sono anche io e i miei cari, i miei amici e anche quelli che mi stanno antipatici ma abitano vicino a me e con me usufruiscono di questo bel paesone chiuso tra acque e montagne. Speriamo di continuare a viverci bene, nel Zitadòn, e che i suoi ospedali continuino a funzionare bene, che le strutture pubbliche vengano ben mantenute e, se possibile, migliorate . Abbiamo vinto noi e gli altri "ballottati" non si sentono di aver perso. Solo i mestamerda le han prese, sonoramente, già al primo turno, e faccio riferimento a coloro che hanno basato una campagna elettorale sulla denigrazione dell'avversario e non su una piattaforma di cose da fare.
Bob, è il tuo momento. Adelante, con juìcio....




domenica 21 giugno 2009

...scusi, vuol ballottare con me?

E' giunto infine il B-Day. Le forze del Bene lottano a suon di schede elettorali contro le forze del Male affinchè martedì mattina possa sorgere radioso il sol dell'avvenir. E' il primo ballottaggio della storia del Zitadòn, e tutti, neri, rossi, verdi e giallini, stan col fiato sospeso; tutti, tranne quelli che son già andati in ferie, a vedere le percentuali dei votanti....

venerdì 19 giugno 2009

Ci si diverte quando ci si diverte....

Mercoledì scorso sul playground del Parco Urbano Franco Agosto - Zitadòn si è tenuta una partita di basket su carrozzina che ha divertito il gran numero di appassionati e curiosi accorsi. I contendenti erano, in maglia verde, i Wheel Chair Basket e i Fluidifikas, in maglia arancione. Gli Orange, che prima di sedersi sulle carrozzelle da gioco potevano forse essere definiti come normodotati (!!!), han preso una sonora legnata, del tipo 50 a 8, dai cosiddetti diversamente abili; le regole sono praticamente le stesse del basket "su gambe", così come la carica agonistica, che non ha difettato in nessuna delle due squadre. Ragazzi, ci siamo proprio divertiti! Io non avevo mai visto un match di basket su carrozzina, si ha sempre mille remore a distaccarsi dal clichè della pallacanestro "maschia" che si vede giocare sui parquet di tutta la penisola: e quello femminile non è bello e le donne tirano male perchè il canestro è sproporzionato e il pallone troppo grande, e i bambini fan tanta tenerezza ma proprio non son capaci e ancora non hanno i fondamentali e poi fanno i capricci, e gli handicappati, beh, quelli fan talmente pena che non ci si riesce proprio a guardarli giocare.... Balle, son tutte balle. Quando dieci persone si trovano a tirarsi un pallone secondo le regole di un gioco (c'era anche l'arbitro, che vi credete!) e li vedi che sputano l'anima per infilare un canestro o si dannano per portar via la palla all'avversario, a guardarli bene non è interessante cosa tengono sotto le natiche che li fa correre ad alzare il punteggio. E' la magia del gioco di squadra, del dai-e-vai, della lotta al rimbalzo e dello stoppone a mattonella. Come dice il poeta, lasciatemelo urlare: I love this game! Chiunque lo giochi, americani inclusi...

giovedì 18 giugno 2009

Happy Birthday!

Popolo tutto, oggi in casa Herr si è festeggiato il primo compleanno di Herrkatz! Al pranzo di gala offerto in suo onore, son stati serviti, nell'ordine:
Latte vaccino
Scatoletta al salmone
Crocchine pollo e verdure per gatti che non devono chiedere mai.
A seguire, invece del solito -e pacchiano- party in piscina, un bel dieci minuti a cercare di prendere l'acqua che scende dal rubinetto (è una scusa per bagnarsi ben benino....)
Alla fine, la povera gatta era sfinita e, salutati con un grazioso cenno del capo gli astanti, ha raggiunto i suoi appartamenti per coricarsi un po'.
Ed ecco, nel sonno, inizia la danza:

la figura iniziale, come tutti sanno, è quella definita "della mangusta letargica nel bel mezzo di un gelido inverno australiano". A seguire....
... l'allungamento detto "della Irina Pugachova", la grande ballerina del Bolshoi; quindi...

..."Romeo, perchè sei tu Romeo", passo dal "Giulietta e Romeo" di Tchaikowskij. Giunge il momento del....


..."the winner is", posizione di scena del grande spettacolo di apertura delle Olimpiadi del 1908; si conclude, infine, con ....
..... "Hommage à Eleonora Duse, écrit par Petipa". Che danzatrice sopraffina, osservate la grande abilità con cui passa da una posizione all'altra, quasi senza soluzione di continuità!
Mica tutti hanno una gatta così!!!

mercoledì 17 giugno 2009

Bastaaaa!

Cari Italiani, care Italiane. Ci sono diverse cose che io non capisco del nostro Mini-Primo Ministro. Se anche si ciula una diciottenne la quale concedeglisi nella speranza di un radioso futuro (e saranno bene affari suoi), c'è da chiarire come mai una ristretta quanto pittoresca élite viaggi voluntas ei a spese dello Stato (affari miei, anche se la cosa, dicono, non costituisce reato); perchè continua a minimizzare il fatto di esser stato tanato a fare corrutele in giro, che a me sembra sia una cosa abbastanza grave per la cosa pubblica (quindi, affari miei), perchè continua a denigrare la magistratura -la quale in fondo amministra quella cosa stranissima che gli antichi chiamavano "Giustizia" e della quale egli, nonostante sia un ggggiovane di antica data, non ha serbato che un ricordo sfumato dal tempo-, definendola una manica di estremisti di sinistra (sorry, anche questi sono affari miei). E soprattutto, perchè ripete con cocciuta pignoleria le gaffes che già gli han provocato più di un mal di testa? Perchè devo ridere quando afferma che deve organizzare il matrimonio tra la dolce fanciulla ch'egli protegge e stima con il sobrio quanto disonesto avvocato (quindi estraneo all'estremismo di sinistra, anche perchè straniero) che gli ha parato il culo in sede di giudizio, regalando loro un viaggio di nozze con uso di aerei di Stato, visto che, tra l'altro, detti aerei di Stato vengono mantenuti con le tasse che io, misera dipendente, pago fino all'ultimo centesimo? Non sarebbe niente, se non avessi già la certezza che, perduto l'attuale lavoro, non solo non avrei diritto ad alcuna forma di ammortizzazione sociale (piccola impresa, grande fregatura), ma mi sentirei apostrofare con un "sarà meglio che si trovi qualcos'altro da fare, io non starei con le mani in mano" (vai al diavolo, mangiatore a stufo delle risorse nazionali!). E poi, perchè nasconde la pelata testa sotto il tappeto del corridoio di Palazzo Chigi bofonchiando "Ma cos'è questa crisi!", e soprattutto, perchè continua a definire il Presidente degli Stati Uniti "quello bello e abbronzato" (se fossi in Obama, lo schiaccerei a canestro, 'st'impunito di un pagliaccio!). Tutto questo, cari italiani e care italiane, sono affari nostri, perchè se avrete la sventura di girellare ogni tanto per l'Europa, sarà facile che la vostra nazionalità , una volta scoperta, provochi scoppi di risate condite da "Ah, Italia, Berlusconi" (segue il ben tristemente famoso segno delle corna) da parte degli "indigeni", siano essi spagnoli o francesi o britannici. A me, è successo. E non mi è piaciuto. Non perchè io sia permalosa, ma perchè mi dà moltissima noia che, confrontandosi con me, qualsiasi altro cittadino europeo sorrida pensando che, in fondo, c'è chi sta peggio di lui, e quel qualcuno siamo noi pizzaeaters-videomarequantèbbell. Bastaaaaaa!

venerdì 5 giugno 2009

Non sono le idee che mi spaventano, ma le facce che rappresentano queste idee.....


Finalmente! Ecco il primo round del voto! Non ne posso più delle ciarle di faccendieri santi e comunisti ecumenici con cilicio di serie. Non ne posso più della quintalata di balle spaziali che saettano da uno schieramento all'altro. Non sopporto più i difensori dell'indifendibile e i minimizzatori professionisti di gigantesche pusillanimità. Mi dà il voltastomaco il manifesto servilismo di chi, non avendo altre idee al di fuori del proprio tornaconto particolare, accetta di mostrare che non viso, ma culo ha. Aborro lo "stiamo a vedere quel che succede", il "ma a me, che mi cambia", il "chissenefrega", il "tanto so' tutti ugguali". Visto che si decide di cose mie e della comunità nella quale vivo, io domani vado a votare. Attenti a voi, signori candidati.....

giovedì 2 aprile 2009

Cielo grigio su

Che razza di giornata di palta! Credo che dovrò architettare una qualche birichinata per far svanire il velo di mestizia che il meteo attuale adagia sulle nostre testoline bisognose di sole e calore.... Adesso vado da quello qui davanti che fa le crepes alla nutella, poi un qualche piano lo architetto, eh sì.....

martedì 17 febbraio 2009

lunedì 16 febbraio 2009

New entry in casa Herr

Per un fortuito e benigno caso del destino, da sabato scorso in casa Herr è entrata in pianta stabile la bestiola più bella e "miciosa" del mondo: Herrkatz è un felino femminino di circa sette mesi, dal mantello tricolore con sottogola e zampine bianche, veloce "come la polvere" e assai furbacchina. Dopo aver passato tutto il pomeriggio di sabato rintanata sotto un mobile, al magico suono dell'apertura della scatoletta si è palesata allo sguardo dei suoi nuovi padroni, anche se solo per il tempo strettamente necessario al pasto.
Pian piano si sta abituando al nuovo ambiente e ai nuovi "stupidi umani" che le procureranno cibo, riparo e grattini per i secoli a venire. Noi intanto stiamo morendo dal ridere per i suoi buffi tentativi di "territorializzazione" della casa, visto che ci mette continuamente alla prova (birichina!) per capire quali confini le sono di diritto concessi e quali altri territori potrà conquistare solo con l'astuzia o, più probabilmente, il sotterfugio. Non riesco ancora a postare una sua immagine, perché è veloce come una saetta e non sta mai ferma, ma appena si sarà tranquillizzata e si sentirà parte della famiglia proverò a farle qualche scatto. Per i coniugi Herr, che giammai lo festeggiarono, si è trattato di un insolito quanto spettacolare San Valentino. Insomma:


BEN ARRIVATA, HERMIONE!



lunedì 9 febbraio 2009

Proverbio dei nativi americani

DARE LA DIGNITÀ ALL'UOMO E' ALL'ORIGINE DI TUTTE LE COSE.

Ti sia lieve il riposo, e trovino il sentiero della pace coloro che nel dolore ti hanno tanto amata.
Il resto, lo lasciamo ai beceri.

giovedì 29 gennaio 2009

Niente statua in Vaticano per Galileo

(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 29 GEN - Il progetto di erigere una statua in onore di Galileo Galilei all'interno della Citta' del Vaticano 'alla fine non si fara''.Lo ha detto mons.Gianfranco Ravasi, presidente del pontificio consiglio della Cultura, durante la conferenza stampa di presentazione delle iniziative della Santa Sede per l'Anno dell'astronomia. 'In effetti il progetto c'era, era stato realizzato anche un bozzetto', ha spiegato. 'Tuttavia -ha aggiunto Ravasi - il progetto per il momento e' stato archiviato'.


martedì 27 gennaio 2009

Ricordare. Per sempre.


Davanti a questa targa io passo quattro volte al giorno. Ogni giorno, quattro volte distolgo lo sguardo. Vorrei, ma non posso far finta che anche nel civile, sonnacchioso Zitadòn non sia successo mai niente a nessuno e che le atrocità siano sempre capitate altrove. Vorrei che nessuno potesse azzardarsi solo a pensare: non è successo. Vorrei che nessuno debba mai più temere che possa succedere di nuovo. Vorrei che mai più nessuno debba fare la conta di quanti attorno a lui han perso la vita perchè qualcuno ha sentenziato circa la loro "dissimilitudine". Vorrei che si decidesse una volta per tutte che non si è più belli o intelligenti o potenti perchè si è nati nel fazzoletto di terra "giusto". Lo vorrei tanto. Ma ancora suona il cannone. Ancora il vento dell'odio e del terrore non si è posato. Io lo vorrei. Tanto. E allora posso ricordare, e finchè vivrò avrò memoria dei racconti di chi ha visto scorrere l'olocausto attorno a se', sulla propria pelle. E noi, che non l'abbiamo vissuto, dobbiamo raccogliere il testimone e raccontare a nostra volta, perchè la memoria non si perda. Questo sì, lo possiamo fare: a noi non costa poi molto ricordare e ci basta farlo anche una sola volta l'anno. Il conto lo han già pagato altri prima di noi, per tutto il resto della loro vita.

lunedì 12 gennaio 2009

Ursus letargicus


Io amo l'inverno. Però solo quando sono ben avvoltolata nel calduccio del piumone. Propongo una legge di iniziativa popolare per il riconoscimento del diritto all'aspettativa per letargo. Grrrowle.... Mi sa che ci risentiamo con lo scioglimento dei ghiacci... RRRonffff!