mercoledì 27 agosto 2008

Pionta Guinness, le do thoil!

Ferie terminate. Sono molto triste, ho lasciato la mia allegria a Dublino e il mio cuore a Tara. Herrkomm minaccia di chiamare gli Alcolisti Anonimi perchè, dice lui, durante la notte, nel sonno, spesso chiedo una birra in gaelico stretto. Meglio interpellare un esorcista, dico io. O, meglio ancora, il mastro spillatore dell'O'Neill...

(Foto bpO.blogger.com)

martedì 5 agosto 2008

Quando la realtà supera la fantasia...

La Verità del Tiepolo in Palazzo Chigi è stata velata per questioni di pubblica decenza.

...e allora
perchè Bondi
gira ancora
a volto scoperto?

sabato 2 agosto 2008

Slán agat!

Mentre Herrkomm sclera per la preparazione delle valigie, e la cosa non mi tange più di tanto perchè la sua sclerosi al riguardo dura da almeno tre settimane e ancora durerà fino alla partenza (Sancta Patientia, ora pro nobis...) per cui è inutile farsi il sangue cattivo, io mi pongo alla scelta dei libri che accompagneranno il mio viaggio. Libri comodi da riporre nello zaino, utili per ingannare l'attesa negli aeroporti e per mascherare la sottile vena di ansia grazie alla quale sono convinta di sostenere il volo dell'aereo che mi trasporta, per accompagnare la mente alla discesa nel limbo di Morfeo, per sopportare l'attesa nelle file di entrata ai musei. Et volià, ecco la lista.

Per rendere dolce il distacco da casa. Già da qualche mattina, il Gatto Culone esce da casa sua e si piazza davanti al mio cancello attendendo che io mi estrofletta a missile da casa per andare a lavorare. Deve aver capito che tra un po' andrò in ferie, e mi aspetta per farsi dare la sua dose di grattini con gli interessi, perchè in genere, deciso che ne ha avuti abbastanza, interrompe la pratica con un tentativo di morso e in questi ultimi giorni non l'ha mai fatto. Se potessi, lo metterei in valigia, quel gattaccio snob e infingardo: non potendo, un libro su un gatto altrettanto snob e infingardo me lo ricorderà....

Tra me ed Herrkomm vige ormai da molti anni la simpatica abitudine di regalarci dei libri. Nel corso del tempo, abbiamo dato vita a una specie di rito secondo il quale io regalo a lui ogni nuova uscita di Camilleri, e lui regala a me qualsiasi Baricco esca in libreria. Con la differenza che io Camilleri lo leggo sempre volentieri, lui Baricco non lo vuol vedere neanche in figurina. Peggio per lui, mi dico. Anche se a volte sono tentata di dargli ragione.....



Come sopra. Camilleri si legge sempre volentieri, si diceva, ed Herrkomm, una volta divoratolo, mi passa il volume. Anche questa volta succede così. Questo mi sa che sarà un ottimo livre de chevet...



Ecco qui l'ennesimo libro di Tiziano Terzani. Ho iniziato a leggere i suoi scritti, come tanti, dopo la sua morte, e in questi anni ho sperato che un giorno mi sarei svegliata e avrei posseduto il suo rigore intellettuale, magari il suo coraggio e la sua capacità di vedere le cose e riuscirle a interpretare. Non ci sono ancora riuscita, ma non ho ancora perso la speranza....



Come sarà leggere un libro così tra i pascoli e i dun della verde Irlanda? E che ci azzeccano Lawrence d'Arabia, C.S. Lewis e il Medio Oriente del post Grande Guerra con le brume che sto per fendere? Dopo "Q", un libro che accende la mia curiosità....



Ecchediamine, si parte per l'Irlanda, o no? Allora si lascia a casa la maglia della Nazionale di rugby scozzese comprata l'anno scorso a Inverness e si prende su questo librino, così forse per la sottoscritta il gioco smetterà di avere solo una valenza estetica e riuscirò a dargli un senso. E anche, porterò con me il ricordo degli amici (e non son pochi) che per il Sei Nazioni si ritrovano insieme a tifare per la Nazionale italiana, qualunque batosta essa possa prendere.
Ho però il sospetto che sia un'occasione in più per bere birra in compagnia....



Mi piace Baricco, dicevo. Però.... Questo è un libro che mi han regalato da un po' e che ho iniziato a leggere alcune volte, non riuscendo mai ad andare avanti, nonostante che la prosa baricchiana abbia una non comune capacità di attrarre la mia attenzione e di imprigionarla nelle sue spire. Visto che mi sento in colpa per non essere ancora riuscita a raggiungere la fine di questo scritto, me lo porto dietro, quando non avrò più nulla da leggere, sarò pur costretta ad andare avanti con questo...

Ho finalmente terminato la mia lista. E' giunto quindi il momento di iniziare a pensare alla mia valigia, sento già i richiami delle brughiere e pregusto l'umido friccicore della birra scura. Slán agat, arrivederci a tutti, se non mi perdo nella nebbia ci vediamo a settembre, o giù di lì....

Ho un solo dubbio: quante paia di mutande mi porto dietro???

mercoledì 23 luglio 2008

Note dal bosco


Ieri sera con Herrkomm si è fatto il pieno alla Gagiusmax e, con un'ora di viaggio, si è giunti in quel di Cattolica per assistere al concerto di Giovanni Allevi e i Virtuosi Italiani all'Arena della Regina (chissà perchè le località della costa riminese han mantenuto i toponimi sabaudi. Mah...). Di Allevi sapevo (e so) poco o niente, ho visto qualche intervista in televisione e sentito qualche pezzo in qua e in là, e comunque quel poco o niente mi sembrava interessante abbastanza da giustificare la trasferta. Al mio arrivo, molte persone stanno prendendo posto: c'è un numero esagerato di ragazzine e baldi giovinotti, e comincio a temere di aver investito male il mio tempo e il mio denaro, va a finire che mi annoio, va finire che questo qua è una sorta di tizianoferro, va a finire che ...
Tra le manifestazioni d'estasi delle suddette fanciulle, caracolla finalmente in scena un giovane uomo in felpa-con-cappuccio- jeans-allstar, tutto rigorosamente black version, un nembo di scuri capelli ricci e occhiali cerchiati in nero che, tenendo tra le mani il più classico dei microfoni a gelato, inizia a parlare con una vocina esile esile e veloce veloce, come se il dover parlare a tanta gente costasse uno sforzo che è meglio far durare il meno possibile. Forse non si trova ancora a suo agio su questo palco, in questa serata freddolina, ventosa e striata di nubi, con tutta quella gente che lui sa esserci, ma che non riesce a vedere tra i fasci di luce delle decine di riflettori che rovesciano su di lui i loro colori. Caro Allevi, non mi sento molto a mio agio neppure io. Qualche sera fa, durante uno degli aperitivi che riuniscono a cadenza quasi settimanale le quattro Grazie del Collettivo Dinomeneghin, avevo buttato là un "Ho preso i biglietti per il concerto di Allevi" ed era partita una discussione che riuniva in confronto tra loro Stephen Schlaks (sob), Stefano Bollani e il suddetto che non aveva raccolto poi molti consensi. Per dirla in breve, io son lì, in platea, tremebonda e dubbiosa, che aspetto l'inizio del concerto; lui là, sul palco, con la sua vocina in soffio che racconta dei suoi inizi e del raggio di sole che in un lontano mattino gli aveva fatto nascere in testa una musica e poi, curvo sulla tastiera, fa partire quella stessa musica, e la sua diteggiatura urgente ha suonato note che non stavano su pentagramma ma su pellicola, immagini e non battute, respiri e sensazioni, non pause e movimenti. Noi dalla platea stiamo assistendo non a un concerto, ma a una specie di esperimento alla Frankenstein Junior nel quale energie vengono trasfuse dall'omino avvongolàto sul panchetto ai tasti del piano a coda. Mi prende il panico, non so mica se sono in grado di comprendere questo dialogo serrato e personale tra l'Ascolano e il suo strumento, io avevo comprato il biglietto per un concerto di musica e questo NON è, o non è solo, un concerto di musica. Sono lì, seduta su una poltroncina di una scomodità micidiale, ho freddo e mi sento esclusa. Passano i brani e vedo intorno a me ragazzine in lacrime abbracciarsi tra loro e sospirare, e non riesco a capire perché: devo essere entrata ufficialmente nella Matusalemmaggine. Decido infine di stracicciarmene, noi Matusa non saremo gggiòvani, ma abbiamo esperienza da vendere, vèmòlè se non riesco IO a capire tutto e meglio di queste squinzie idolatranti! Sta per assalirmi la Tigna Major, quando l'omino ricciuto attacca "Aria": era ora, un pezzo che conosco. E, finalmente, scopro il segreto: segui le note e il loro scorrere (go with the flow, si diceva...), rilassati, ascolta e non porti problemi, questa è musica, non un trattato di composizione, godine quello che puoi, sei lì per questo. Ecco la chiave, chiudi gli occhi e parti. Se non son note ma immagini, lascia liberi i tuoi pensieri di scoprirle o di reinventarle a loro modo. Il gioco di rincorrere visioni musicali si rafforza con l'entrata in scena dell'orchestra, e sul finale, quando vedo tra le note i trecento anelli dell'abete-Allevi, con la targhetta in bronzo riportante la sua dichiarazione di appartenenza al Grillo Sonante, posso dire finalmente che il genio dell'Entusiasmo è venuto a farmi visita. Nei meandri della mia mente, la mia immagine cammina in mezzo a un bosco di abeti che parlano anche a me. Non so se ho compreso, e poco importa, perché non sono più esclusa....

lunedì 21 luglio 2008

Cuckoo Cocoon, have I come to, too soon for you?

Se un brutto giorno la Morte Nasona (1)

si avvicinasse alla mia persona

ed un primario dal camice bianco

scuotendo il capo con ciondolìo stanco

dicesse a tutti: Signori miei cari,

non ci son cure, a noi sanitari

del quadro clinico le risultanze

dicono che non ci son più speranze,

vi lascio detto, in tutta coscienza,

quello che voglio che accada in mia assenza.


Se sul lettino di un ospedale

mi sdraierò ormai qual vegetale,

io lo so bene, non tra le insalate

ma al Cimitero vorrò mi portiate.

Non mi attaccate ad alcun macchinario,

vieto a chiunque l’imporre il contrario.

Non vorrò sonde, cateteri, tubi,

nulla che a oltranza il Riposo mi rubi,

‘chè se davvero son giunta alla fine,

fate il piacere, staccate le spine.


Se Fisichella, il gran Cardinale

si avvicinasse al mio capezzale,

prego l’Altissimo d’incenerirlo

e d’una saetta la lingua colpirlo.

Se Giulianone trovasse da dire,

questo anatema lo possa investire:

il suo intestino non trovi più sfogo,

muoia per stipsi il gran demagogo.

Dio degli eserciti, su questo il tuo vice

sa ben quel che pensa, ma non quello che dice:


perchè, se dall’alto han deciso ch’io spiri,

sol grazie all’Enel ei vuol ch’io respiri?

Caro Signore, quaggiù sulla terra

il Tuo segretario a Pietà fa la guerra;

mandagli un angelo, un sogno, un copóne (2)

perché capisca ben la situazione:

quando il mio filo la Parca recide

non è un tiarato che il modo decide:

è un mio diritto, se Su mi si chiama,

partire in barba a qualsiasi proclama....


Rael’s Creek, di persona personalmente.

1) Omaggio a Pietro Vanessi

2) Dicasi “copóne” un colpo bastevolmente secco inferto col palmo aperto della mano sul coppetto di colui che si sarà meritato il gesto.

mercoledì 18 giugno 2008

Estiquaatsi...

La mamma di Carlà ci teneva a far sapere a tutto lo Stivale che la figliuola, alla vigilia della partita Italia-Francia, avrebbe fatto il tifo per gli Azzurri. Chissà come son stati contenti i sudditi di Madame La Présidente! E' da ieri sera che si passan la sf....

martedì 17 giugno 2008

Cinque canzoni per meeee posson bastareeee

La strega che ammalia mi ha lanciato questa specie di fialetta del puzzo. Non essendo riuscita a scansarmi in tempo, mi sa che adesso mi tocca partecipare al suo meme musicale, nolente e sbuffante, ma tant'è....
Ora, io dovrei indicare le cinque canzoni che ritengo essere le più belle di tutti i tempi (tralasciando magari il periodo tra Palestrina e il Trio Lescano) e poi dovrei passare la scelta a cinque altre persone, fornendo loro il link di chi mi ci ha tirato dentro (vedi sopra). Prendetevela con lei, please...

Ho vissuto tutta la mia vita con l'orecchio attaccato a un riproduttore sonoro, di brani strepitosi ne conosco a carrettate e mi è assai difficile dover operare una scelta. Quindi, vorrei indicare quelle canzoni che in un qualche modo sono collegate ad alcune tappe fondamentali della mia esistenza.

1) Rocky Roberts - Stasera mi butto. Chi di voi nel giugno 19XX era al bagno Arlecchino a Zisnàtic? Forse vi ricorderete allora di una ciuffolina di un anno e mezzo che scuoteva il sederotto cantando questa canzone a squarciagola. Vi è andata bene, non ho trovato il video di Gianni Morandi che cantava "Bella Belinda innamorata piange a dirotto sull'insalata". Una hit indimenticabile, sappiate che ne esiste ancora una cover performata dalla sottoscritta e incisa su un nastro con il quale la mia carissima zia Cicci mi ricatta tutt'ora... Ho vissuto i miei primi anni nell'attesa della messa in onda di "Bandiera gialla", potrei elencare tutte le canzoni trasmesse fino all'inizio degli anni '70, epoca in cui scoprii i Nomadi. Augusto Daolio per me era una sorta di fratellone maggiore...



2) Fabrizio De Andrè - La canzone di Marinella. E' vero, quando si era piccini, mammà e papà ci stipavano sulla Cinquecento e ci portavano in giro per l'Italia viciniore: l'unica cosa grazie alla quale si poteva passare il tempo era cantare tutti insieme. Non è stata quindi un'invenzione di Nanni Moretti, lo si faceva davvero. La nostra canzone era questa di De Andrè, "opportunamente" privata della strofa più scabrosa. Una canzone notevole, che ci permetteva anche di superare indenni le curve del Passo del Carnaio o del Muraglione.... In verità, tanti "cantautori" sono stati importanti per la mia crescita musicale e non solo. La prima canzone che ho imparato a suonare con la fida Camilla (la Eko Studio che andava in voga a quei tempi) è stata la Locomotiva di Guccini, son seguite le tablature di moltissimi altri. Goran Kuzminac -ve lo ricordate?- da suonare era favoloso, così come erano divertenti le canzoni dello strepitoso Ivan Graziani ..



3) Peter Gabriel - Shock the Monkey. Ho già avuto modo di ricordare questa che ritengo essere stata la più elettrizzante avventura della mia adolescenza, partire zainoinspalla con le amiche alla volta di Ferrara per vedere il concerto di quella sorta di figura mitologica che fino ad allora era stata solo un'immagine sulle copertine dei dischi. Avevamo già visto in zona Baglioni (zut!), Pino Daniele, Alberto Fortis e altri , ma questa qui era roba grossa. Mettiamoci anche il fatto che nel frattempo era nata VideoMusic e che gli artisti stranieri da Santana agli Stones erano finalmente tornati a suonare negli stadi italiani, ecco che abbiamo il quadro completo della situazione. Fino a cinque anni prima, tutto questo era impensabile: se un tempo io e la mia amica Paoletta per andare a vedere i Queen saremmo potute solo scappare di casa per -Interpol permettendo- recarci in Svizzera, con gli anni Ottanta l'offerta musicale era esplosa, e se da un lato Duran Duran, Cindy Lauper o Terence Trent D'Arby ci bastava vederli in televisione, altri personaggioni li potevamo vedere on stage in carne e ossa.... Ho visto Peter Gabriel altre volte in concerto, ma non è più stato così entusiasmante. Perchè lui è rimasto per sempre Piterghéibriol, a cambiare è stata Rael's Creek...



4) Scissor Sisters - I don't feel like dancin'. Arriviamo quasi ai giorni nostri, mi fermo solo un attimo al mio annus horribilis. Questa canzone mi ha dato tanta allegria in un momento in cui ne avevo bisogno. Che Dio benedica 'sti pazzi scatenati!



5) Ligabue - Certe notti. Ricordando i tempi dell'Università, la sera si partiva da Matusèl per fare il giro delle Osterie di Bologna, cantavamo questa canzone sotto i portici la notte, raccogliendo tanti epiteti e sberleffi ma nessun pitale volante. Bei tempi.... Allegasi cover interessante e molto attuale.


Finalmente ho finito. Non ho guardato la partita dell'Italia per completare questo post. Forse è per questo che abbiamo battuto i francesi, parbleu! Passo quindi la patata bollente a Berso e Baol, e anche al Gatto Silver se mai ripassasse da questi lidi dopo la pausa che si è preso. Candide è già stata nominata, se altri volessero aggiungersi, ben vengano, ma non glielo consiglio. Al limite, ci vediamo da Mario, prima o poi....

venerdì 6 giugno 2008

E uno!

Iniziamo bene! (Mentre Siena è già sul +2...)

PS del 18/06: Boston Celtics bring the ring. Era ora!

martedì 3 giugno 2008

I love this game!

Ci siamo. Giovedì si parte, e con uno scontro che sa di magico. Lasciatemelo dire, Celtics vs. Lakers è qualcosa che, al solo pensarlo, scalda il cuore. Anche a chi, come me, tifava Phila e stravedeva per Doctor J . Passati vent'anni, è cambiato il modo di intendere il basket e di giocarlo, ma la passionaccia rimane sempre quella, nonostante tutto. Signori, inizia il rito, al meglio delle sette partite. Ci ritroveremo come un tempo a casa degli amici con il container dei popcorn e la birretta doppio malto d'ordinanza, e speriamo di arrivare a garasette, "tutti in piedi sul divano". Se vince Boston, spaghetti per tutti. I love this game!

lunedì 26 maggio 2008

Minstrel Boy

Sarà che sono a dieta (forse), non ho preso neanche un pasticcino per festeggiare il Bob. Ora, come si fa a dimenticare il compleanno di Dylan? Vorrà dire che questa sera assorderò i vicini con una mia personale versione di Knockin' on heaven's door. Poveri loro...


venerdì 23 maggio 2008

Do you remember...

Mercoledì pomeriggio lavoravo alla postazione del capo. Dietro di me, una grande vetrina dà su uno stradello del centro storico, una di quelle stradine dove chi riesce a parcheggiare la propria automobile poi la lascia lì almeno due settimane per approfittare quanto più possibile della Sorte Benigna. Tempo bruttissimo, acqua a catinelle, durante la mattinata un fulmine si è abbattuto sul vicino palazzo del Comune senza tuttavia riuscire a beccare il Sindaco ("Scusi, sono il Fulmine e non ho appuntamento, vorrei conferire col Primo Cittadino, grazie"). Mi giro e con occhio torvo guardo Cielo Pluvio maledicendo le matrigne divinità del meteo e mi vedo, al riparo nel vano esterno della vetrina, un gattone certosino di assai nobile aspetto, acquattato e decisamente arrabbiato, sfuggito nel momento sbagliato alle amorose cure della nonnina che abita di fronte all'ufficio. Richiamatane dalla sottoscritta l'attenzione, il micio lancia uno sguardo assassino che denota un profondissimo disprezzo nei confronti di quell'esemplare di "Stupido umano" che al di là del vetro, e quindi ben al riparo dalle intemperie, fa boccacce e versi inconsulti per, probabilmente, cercare di carpire la sua felina benevolenza. Fosse stato un fumetto, credo avrebbe prodotto un balloon del tipo "Ma va' a dar via i...". Fine delle trasmissioni. Non sapendo il nome della bestia in questione, nell'ormai vano tentativo di suscitarne nuova attenzione mi son messa a sciorinare una sequela di nomi da gatto (da notare, sempre dall'interno dell'ufficio, praticamente sotto vuoto spinto...) e mi è venuto fuori anche un "Balthazar". Urca, Balthazar. Aspettaspetta, cos'era Balthazar? Un' illuminazione repentina ha portato le mie sinapsi a connettersi. Professor Balthazar, I suppose. Quando ancora vedevamo Telecapodistria. Eccolo qui. Enjoy it!



Continuo a pensare che "Balthazar" sia un fenomenale nome da gatto....

martedì 13 maggio 2008

Avviso ai naviganti

Seguendo le indicazioni del lunario di Barbanera, unica auctoritas riconosciuta dalla sottoscritta quando si tratta di cimentarsi con vasi e terra, ho finalmente piantato i peperoncini rossi tondi, i cui frutti sono destinati ad essere riempiti. Attendo consigli (Amelia, questo è per te, ma non solo....)

lunedì 5 maggio 2008

Non c'è trippa per gatti....

Quasi sei giorni per riprendermi dallo choc. Le mie fosche pupille hanno registrato incredule le immagini della peggiore partita di basket mai vista in tanti anni di onorata carriera di frequentatrice delle zitadonesi gradinate. Ho visto cose che voi umani (fortunelli...) non potete neanche immaginare. Palloni inopinatamente ma sistematicamente distribuiti ai piccioni piuttosto che ai propri compagni, l'elemento fondamentale che si disfa (ahia...) la caviglia ancor prima dello scadere del secondo minuto di gioco, un granitico centro che, con espressione tipicamente tamopiobove invita il tiratore avversario a entrare sottocanestro direttamente dalla linea di fondo mentre la difesa invita l'attacco nemico al picnic nell'area colorata, tiratori colti da improvviso strabismo incapaci di far entrare il pallone in una vasca da bagno, giocatori di provata esperienza colpiti da amnesia che vagolano per il campo come grosse quaglie impazzite, un coach che tiene in panchina praticamente tutto il quarto tempo gli unici due giocatori che hanno dimostrato di avere ancora un barlume di lucidità, mentre in campo lo smemorato di Novellara, a 12 secondi dalla fine e con in mano la palla della possibile risicatissima e immeritata vittoria, decide che, per essere sicuri di non prenderci, è meglio provare a tirare da tre piuttosto che entrare nell'area deputata e giocarsi se non un canestro in sottomano, almeno due tiri liberi, vuoi non prenderne almeno uno, con quei due greymen che fischiano ad minchiam da una parte e dall'altra... Insomma, la sagra della pallacanestro all'incontrario (ortsenacallap...). Quei trenta-pollastri- trenta che si definiscono Ultras (miserini per quanto riguarda le idee ma dotati di buoni polmoni per tutto il campionato) alla fine non avevano di meglio da fare che prendersela con la genitrice (ahilei) del centro avversario, dotandola, con scarsa dose di galanteria, di attributi virilissimi. Noi, che ormai abbiamo sostituito con il pondus experientiae il giovanile ormone, col sospiro di chi capisce finalmente come vanno le cose in questo mondo, più delusi dalla pochezza del gioco dei nostri "beniamini" che arrabbiati per la strameritata sconfitta, non abbiam potuto far altro che rifugiarci nella nostalgica rievocazione di un glorioso passato che, temo, faticherà non poco a tornare. Il tutto mentre la nostra pizza si freddava nel piatto e, proprio dietro le nostre schiene, la dirigenza della Blu Basket si gustava con piena soddisfazione la cena del vincitore. Nessuno di noi aveva con sè la boccetta del Guttalax.
E allora, siòrri e siòrre, torniamo con la mente a quando al posto di Frassineti avevamo un Bonamico o anche "solo" un Sonaglia e il nostro pallone lo portavano Lardo, Lamperti o Mentasti e non Michelon, e i nostri centri si chiamavano non "Giandone" Brigo ma "Superstar" Griffin o "Toro" Landsberger o John Fox, e "Doo Doo" McAdoo ce lo vedevamo girare per la piazza del Zitadon in cerca di un posto ove accompagnare un fumante piatto di lasagna doppio ragù con dell'ottimo cappuccino extra sized e poi, due ore dopo, indossate le Nike numero 54 era già sul parquet a sgomitare come un fabbro ferraio perché non prendere quel rimbalzo o subire una stoppata potevano essere un disonore tale da compromettere la digestione. E i nostri avversari, uditeudite, mica erano i Gamba e gli Aimaretti, nonnò, si chiamavano Meneghin e Joe Bryant, quando non JB Carroll o Bob Morse, e i passaggi li facevano girare Caglieris, Brunamonti (...) o D'Antoni. Già. All things must pass. E allora, per quanto ci diciamo "l'anno prossimo niente abbonamento" - "Basta, emigro a Imola" e altre facezie del genere, sono sicura che tra il ferro da stiro e l'ulcera da pessimo basket casalingo sceglieremo ancora quest'ultimo, con la fondata impressione di andare a fare della beneficenza ma tant'è, non vorrai mica andare a vedere il volley, che sarà anche in serie A ma è uno sport da checche saltellanti e mica da atleti veri e finiti! Sarà un altro anno purgatoriale da Fulgor, chè il Paradiso della Libertas mi sa che è perduto per sempre....

mercoledì 30 aprile 2008

Si fa il ponte!

Finalmente, il capo ha dato conferma: venerdì ufficio chiuso! Se sopravvivo alla partita di questa sera, vorrei perdere un po' del mio tempo nel lungo week end che mi aspetta per imparare a ballare
QUESTO

lunedì 28 aprile 2008

Ci vuole un fisico bestiale...


Ponticino del 25 aprile, io ed Herrkomm soli soletti siam iti al lago di Bolsena. E io mi sono ammalata, altro che "mezdè de' fùg". Così oggi, con naso rosso e umidiccio e le placche in gola, me ne son tornata in ufficio (Hei-hoo, hei-hoo), con la mia bella scorta di antibiotici in tasca. Mai che io mi ammali quando ho solo bisogno di starmene in santa pace sotto le coperte del mio candido lettino... Li mortacci, pure per andare in vacanza ci vuole il fisico, E IO, MODESTAMENTE, NON LO EBBI...!!!!

lunedì 21 aprile 2008

Go, Marghe, go....

(Juan Manuel Moltedo - Foto Massimo Nazaro - Forlibasket)

Io non conosco personalmente Matteo Margheritini, ma so che sta giocando una partita decisamente impegnativa. Visto che ho giocato contro un avversario simile qualche tempo prima di lui (e gli ho dato paga), gli dico solo di mostrare i canini e, come avrebbe detto Dan Peterson:
"Okay, Marghe, adesso devi entrare in campo come Bobby Jones".

Il canestro è davanti a te ...

lunedì 14 aprile 2008

E adesso aspetterò domani per avere nostalgia...

Mi perdonerà Faber, non ho trovato parole migliori per una giornata come questa in cui, comunque la si intenda, un pezzo della nostra storia si è conclusa. Sarà un bene o sarà un male, lo scopriremo solo col passare del tempo e col succedersi degli avvenimenti. Per ora, rimaniamo così, col groppo in gola, a chiederci se tutte le aspettative che abbiamo nutrito fino a ieri hanno ancora un senso oppure no. Domani, domani avremo tempo per la nostalgia....

sabato 5 aprile 2008

Happy blogcreation day

Un anno di blog. Per l'occasione, vignettina: la mano è un po' arrugginita, migliorerà col tempo... o così spero...

mercoledì 2 aprile 2008

Urca....

...magari il mio bisavolo sarebbe stato contento. Me lo immagino, là in quell'Ade ove certo sorge il sol dell'avvenir, che si arriccia il mustacchio sollevando con orgoglio un sopracciglio. Credevo di essere un po' più dura e pura, ma il mio Superego, accidenti a lui, me lo impedisce. E non ha neanche la S sul petto....

venerdì 28 marzo 2008

Tornati alla base

Ti ho cercato, Corto. Più che nel porto di Valletta, ti ho cercato nei vicoli di Mdina e negli angoli di Rabat, tra i luzzu di Marsaxlokk e sugli scogli spazzati dal vento di Bugibba. Sui bastioni di Victoria ho capito che non ti avrei incontrato. Io qui, tu in chissà quale mare del sud del mondo. Ci saranno altre occasioni, Corto Maltese. Prima o poi ...

martedì 11 marzo 2008

Un giochino del PIF....

Pur di avere uno dei manufatti di Amelia, indìco obtorto collo un P.I.F. Dicansi P.I.F. (Pay It Forward) un simpatico meccanismo a premi secondo il quale un certo numero di soggetti, in virtù della loro velocità nel postare un commento, vince un premio creato artigianalmente dal possessore del blog medesimo. Ergo, pongo qui sotto il testo completo del regolamento, così come definito da Amelia:
1) le prime 3 persone che lasceranno un commento su questo post riceveranno un regalino fatto a mano da me entro i prossimi 1500 giorni (adoro le scadenze " MOLTO comode");
2) in cambio, dovranno a loro volta assumersi lo stesso impegno sul proprio blog;
3) io spediro’ il regalo solo a coloro che avranno pubblicato un analogo messaggio....

LE ISCRIZIONI SONO APERTE... MA CERCATE DI NON RISPONDERE!

venerdì 7 marzo 2008

Colpo basso

Ame', prima di beccarti 'sto colpo di bombarda, ti faccio un indovinello: non puoi non rispondere...

Era il 5 luglio del 1983. E quando dico 1983, intendo anche dire che eravamo pulzelle giovani e ingenue, si fa per dire. Io portavo a settembre latino e matematica, tanto per cambiare; sarei dovuta stare a casa a studiare, quel giorno. E faceva anche un caldo bestia, ma non credo che ci facessimo poi caso più di tanto. Era la prima volta che si andava a un concerto fuori dall'ambito della provincia, tra l'altro con giovini un po' più grandi di noi (cosa della quale dubito tu abbia messo al corrente tua madre...). Eravamo io, te, Candide, l'Avvelenabile, FuriacavalladiWest, il Lumacone, il Griglia e il Giuggiola, unico motivo per il quale l'Avvelenabile era presente. Era un martedì. Avventura per raggiungere il luogo, corsa a perdifiato per accaparrarci dei posti buoni, a sedere sull'erba, vicino alle transenne del corridoio centrale, metti mai che l'artistone volesse lanciarsi su di noi nell'acme dell'estasi musicale. Candide fu fermata dalla Security perchè pensavano che il suo biglietto fosse stato falsificato. Panini a gogo. Abbiamo fatto amicizia con un gruppetto di trevigiani che fumavano cannoni rollati nella carta della Gazzetta dello Sport. Mai più visti di quelle dimensioni... E lì, in quella serata afosa, sull'erba (quella vera...) che aveva vissuto le glorie e le disgrazie della Spal, ho giurato eterno amore all' uomo che scuoteva la scimmia.

A questo punto, di chi sto parlando?



PS: Conservo ancora il biglietto di quel concerto, era lo 007006 ... E sì, eravamo a Ferrara....

What a moment is this, oh, for a moment of forgetting, a moment of bliss....

PS2: Non ti aspettare che, visto che hai messo un video irriguardoso nei confronti del suddetto soggetto, io ti risponda con un video di Renato Zero.... potrebbe suicidarsi l'hard disk del mio computer....

giovedì 6 marzo 2008

Ecche'...



Cara la mia Amelia, visto che la guerra è stata dichiarata, parto sin da subito con l'artiglieria pesante. Sappi che la mia santabarbara è stata ben approvigionata di armi di ricreazione di massa.... Si dia fuoco alle polveri, e s'alzi fervente l'orazione alla Santa Gibson!

venerdì 29 febbraio 2008

lunedì 25 febbraio 2008

Yawn!


Oggi è la giornata della lentezza. Bisognerebbe che fosse festa nazionale, altro che storie. Tutti a fare una sola cosa per volta, dedicandole tanto tempo ed attenzione. Un bel tempo lento per pensare, per dialogare e per imparare. Forse ci voleva un bell'aperitivo con le amiche, ma sono stata troppo lenta nell'organizzarlo. Vorrà dire che il nocino me lo berrò da me. Lentamente. Yawn....