mercoledì 27 agosto 2008
Pionta Guinness, le do thoil!
martedì 5 agosto 2008
Quando la realtà supera la fantasia...
sabato 2 agosto 2008
Slán agat!


Ecco qui l'ennesimo libro di Tiziano Terzani. Ho iniziato a leggere i suoi scritti, come tanti, dopo la sua morte, e in questi anni ho sperato che un giorno mi sarei svegliata e avrei posseduto il suo rigore intellettuale, magari il suo coraggio e la sua capacità di vedere le cose e riuscirle a interpretare. Non ci sono ancora riuscita, ma non ho ancora perso la speranza....
Come sarà leggere un libro così tra i pascoli e i dun della verde Irlanda? E che ci azzeccano Lawrence d'Arabia, C.S. Lewis e il Medio Oriente del post Grande Guerra con le brume che sto per fendere? Dopo "Q", un libro che accende la mia curiosità....

Ho però il sospetto che sia un'occasione in più per bere birra in compagnia....

Mi piace Baricco, dicevo. Però.... Questo è un libro che mi han regalato da un po' e che ho iniziato a leggere alcune volte, non riuscendo mai ad andare avanti, nonostante che la prosa baricchiana abbia una non comune capacità di attrarre la mia attenzione e di imprigionarla nelle sue spire. Visto che mi sento in colpa per non essere ancora riuscita a raggiungere la fine di questo scritto, me lo porto dietro, quando non avrò più nulla da leggere, sarò pur costretta ad andare avanti con questo...
Ho finalmente terminato la mia lista. E' giunto quindi il momento di iniziare a pensare alla mia valigia, sento già i richiami delle brughiere e pregusto l'umido friccicore della birra scura. Slán agat, arrivederci a tutti, se non mi perdo nella nebbia ci vediamo a settembre, o giù di lì....
Ho un solo dubbio: quante paia di mutande mi porto dietro???
mercoledì 23 luglio 2008
Note dal bosco

Tra le manifestazioni d'estasi delle suddette fanciulle, caracolla finalmente in scena un giovane uomo in felpa-con-cappuccio- jeans-allstar, tutto rigorosamente black version, un nembo di scuri capelli ricci e occhiali cerchiati in nero che, tenendo tra le mani il più classico dei microfoni a gelato, inizia a parlare con una vocina esile esile e veloce veloce, come se il dover parlare a tanta gente costasse uno sforzo che è meglio far durare il meno possibile. Forse non si trova ancora a suo agio su questo palco, in questa serata freddolina, ventosa e striata di nubi, con tutta quella gente che lui sa esserci, ma che non riesce a vedere tra i fasci di luce delle decine di riflettori che rovesciano su di lui i loro colori. Caro Allevi, non mi sento molto a mio agio neppure io. Qualche sera fa, durante uno degli aperitivi che riuniscono a cadenza quasi settimanale le quattro Grazie del Collettivo Dinomeneghin, avevo buttato là un "Ho preso i biglietti per il concerto di Allevi" ed era partita una discussione che riuniva in confronto tra loro Stephen Schlaks (sob), Stefano Bollani e il suddetto che non aveva raccolto poi molti consensi. Per dirla in breve, io son lì, in platea, tremebonda e dubbiosa, che aspetto l'inizio del concerto; lui là, sul palco, con la sua vocina in soffio che racconta dei suoi inizi e del raggio di sole che in un lontano mattino gli aveva fatto nascere in testa una musica e poi, curvo sulla tastiera, fa partire quella stessa musica, e la sua diteggiatura urgente ha suonato note che non stavano su pentagramma ma su pellicola, immagini e non battute, respiri e sensazioni, non pause e movimenti. Noi dalla platea stiamo assistendo non a un concerto, ma a una specie di esperimento alla Frankenstein Junior nel quale energie vengono trasfuse dall'omino avvongolàto sul panchetto ai tasti del piano a coda. Mi prende il panico, non so mica se sono in grado di comprendere questo dialogo serrato e personale tra l'Ascolano e il suo strumento, io avevo comprato il biglietto per un concerto di musica e questo NON è, o non è solo, un concerto di musica. Sono lì, seduta su una poltroncina di una scomodità micidiale, ho freddo e mi sento esclusa. Passano i brani e vedo intorno a me ragazzine in lacrime abbracciarsi tra loro e sospirare, e non riesco a capire perché: devo essere entrata ufficialmente nella Matusalemmaggine. Decido infine di stracicciarmene, noi Matusa non saremo gggiòvani, ma abbiamo esperienza da vendere, vèmòlè se non riesco IO a capire tutto e meglio di queste squinzie idolatranti! Sta per assalirmi la Tigna Major, quando l'omino ricciuto attacca "Aria": era ora, un pezzo che conosco. E, finalmente, scopro il segreto: segui le note e il loro scorrere (go with the flow, si diceva...), rilassati, ascolta e non porti problemi, questa è musica, non un trattato di composizione, godine quello che puoi, sei lì per questo. Ecco la chiave, chiudi gli occhi e parti. Se non son note ma immagini, lascia liberi i tuoi pensieri di scoprirle o di reinventarle a loro modo. Il gioco di rincorrere visioni musicali si rafforza con l'entrata in scena dell'orchestra, e sul finale, quando vedo tra le note i trecento anelli dell'abete-Allevi, con la targhetta in bronzo riportante la sua dichiarazione di appartenenza al Grillo Sonante, posso dire finalmente che il genio dell'Entusiasmo è venuto a farmi visita. Nei meandri della mia mente, la mia immagine cammina in mezzo a un bosco di abeti che parlano anche a me. Non so se ho compreso, e poco importa, perché non sono più esclusa....
lunedì 21 luglio 2008
Cuckoo Cocoon, have I come to, too soon for you?
Se un brutto giorno
si avvicinasse alla mia persona
ed un primario dal camice bianco
scuotendo il capo con ciondolìo stanco
dicesse a tutti: Signori miei cari,
non ci son cure, a noi sanitari
del quadro clinico le risultanze
dicono che non ci son più speranze,
vi lascio detto, in tutta coscienza,
quello che voglio che accada in mia assenza.
Se sul lettino di un ospedale
mi sdraierò ormai qual vegetale,
io lo so bene, non tra le insalate
ma al Cimitero vorrò mi portiate.
Non mi attaccate ad alcun macchinario,
vieto a chiunque l’imporre il contrario.
Non vorrò sonde, cateteri, tubi,
nulla che a oltranza il Riposo mi rubi,
‘chè se davvero son giunta alla fine,
fate il piacere, staccate le spine.
Se Fisichella, il gran Cardinale
si avvicinasse al mio capezzale,
prego l’Altissimo d’incenerirlo
e d’una saetta la lingua colpirlo.
Se Giulianone trovasse da dire,
questo anatema lo possa investire:
il suo intestino non trovi più sfogo,
muoia per stipsi il gran demagogo.
Dio degli eserciti, su questo il tuo vice
sa ben quel che pensa, ma non quello che dice:
perchè, se dall’alto han deciso ch’io spiri,
sol grazie all’Enel ei vuol ch’io respiri?
Caro Signore, quaggiù sulla terra
il Tuo segretario a Pietà fa la guerra;
mandagli un angelo, un sogno, un copóne (2)
perché capisca ben la situazione:
quando il mio filo
non è un tiarato che il modo decide:
è un mio diritto, se Su mi si chiama,
partire in barba a qualsiasi proclama....
1) Omaggio a Pietro Vanessi
2) Dicasi “copóne” un colpo bastevolmente secco inferto col palmo aperto della mano sul coppetto di colui che si sarà meritato il gesto.
giovedì 17 luglio 2008
mercoledì 9 luglio 2008
sabato 5 luglio 2008
mercoledì 18 giugno 2008
Estiquaatsi...
martedì 17 giugno 2008
Cinque canzoni per meeee posson bastareeee
Ora, io dovrei indicare le cinque canzoni che ritengo essere le più belle di tutti i tempi (tralasciando magari il periodo tra Palestrina e il Trio Lescano) e poi dovrei passare la scelta a cinque altre persone, fornendo loro il link di chi mi ci ha tirato dentro (vedi sopra). Prendetevela con lei, please...
Ho vissuto tutta la mia vita con l'orecchio attaccato a un riproduttore sonoro, di brani strepitosi ne conosco a carrettate e mi è assai difficile dover operare una scelta. Quindi, vorrei indicare quelle canzoni che in un qualche modo sono collegate ad alcune tappe fondamentali della mia esistenza.
1) Rocky Roberts - Stasera mi butto. Chi di voi nel giugno 19XX era al bagno Arlecchino a Zisnàtic? Forse vi ricorderete allora di una ciuffolina di un anno e mezzo che scuoteva il sederotto cantando questa canzone a squarciagola. Vi è andata bene, non ho trovato il video di Gianni Morandi che cantava "Bella Belinda innamorata piange a dirotto sull'insalata". Una hit indimenticabile, sappiate che ne esiste ancora una cover performata dalla sottoscritta e incisa su un nastro con il quale la mia carissima zia Cicci mi ricatta tutt'ora... Ho vissuto i miei primi anni nell'attesa della messa in onda di "Bandiera gialla", potrei elencare tutte le canzoni trasmesse fino all'inizio degli anni '70, epoca in cui scoprii i Nomadi. Augusto Daolio per me era una sorta di fratellone maggiore...
4) Scissor Sisters - I don't feel like dancin'. Arriviamo quasi ai giorni nostri, mi fermo solo un attimo al mio annus horribilis. Questa canzone mi ha dato tanta allegria in un momento in cui ne avevo bisogno. Che Dio benedica 'sti pazzi scatenati!
5) Ligabue - Certe notti. Ricordando i tempi dell'Università, la sera si partiva da Matusèl per fare il giro delle Osterie di Bologna, cantavamo questa canzone sotto i portici la notte, raccogliendo tanti epiteti e sberleffi ma nessun pitale volante. Bei tempi.... Allegasi cover interessante e molto attuale.
venerdì 6 giugno 2008
martedì 3 giugno 2008
I love this game!
lunedì 26 maggio 2008
Minstrel Boy
venerdì 23 maggio 2008
Do you remember...

martedì 13 maggio 2008
Avviso ai naviganti

lunedì 5 maggio 2008
Non c'è trippa per gatti....

E allora, siòrri e siòrre, torniamo con la mente a quando al posto di Frassineti avevamo un Bonamico o anche "solo" un Sonaglia e il nostro pallone lo portavano Lardo, Lamperti o Mentasti e non Michelon, e i nostri centri si chiamavano non "Giandone" Brigo ma "Superstar" Griffin o "Toro" Landsberger o John Fox, e "Doo Doo" McAdoo ce lo vedevamo girare per la piazza del Zitadon in cerca di un posto ove accompagnare un fumante piatto di lasagna doppio ragù con dell'ottimo cappuccino extra sized e poi, due ore dopo, indossate le Nike numero 54 era già sul parquet a sgomitare come un fabbro ferraio perché non prendere quel rimbalzo o subire una stoppata potevano essere un disonore tale da compromettere la digestione. E i nostri avversari, uditeudite, mica erano i Gamba e gli Aimaretti, nonnò, si chiamavano Meneghin e Joe Bryant, quando non JB Carroll o Bob Morse, e i passaggi li facevano girare Caglieris, Brunamonti (...) o D'Antoni. Già. All things must pass. E allora, per quanto ci diciamo "l'anno prossimo niente abbonamento" - "Basta, emigro a Imola" e altre facezie del genere, sono sicura che tra il ferro da stiro e l'ulcera da pessimo basket casalingo sceglieremo ancora quest'ultimo, con la fondata impressione di andare a fare della beneficenza ma tant'è, non vorrai mica andare a vedere il volley, che sarà anche in serie A ma è uno sport da checche saltellanti e mica da atleti veri e finiti! Sarà un altro anno purgatoriale da Fulgor, chè il Paradiso della Libertas mi sa che è perduto per sempre....
mercoledì 30 aprile 2008
Si fa il ponte!
lunedì 28 aprile 2008
Ci vuole un fisico bestiale...

lunedì 21 aprile 2008
Go, Marghe, go....
"Okay, Marghe, adesso devi entrare in campo come Bobby Jones".
Il canestro è davanti a te ...
lunedì 14 aprile 2008
E adesso aspetterò domani per avere nostalgia...

sabato 5 aprile 2008
Happy blogcreation day
mercoledì 2 aprile 2008
Urca....
venerdì 28 marzo 2008
Tornati alla base

venerdì 21 marzo 2008
martedì 11 marzo 2008
Un giochino del PIF....

1) le prime 3 persone che lasceranno un commento su questo post riceveranno un regalino fatto a mano da me entro i prossimi 1500 giorni (adoro le scadenze " MOLTO comode");
2) in cambio, dovranno a loro volta assumersi lo stesso impegno sul proprio blog;
3) io spediro’ il regalo solo a coloro che avranno pubblicato un analogo messaggio....
LE ISCRIZIONI SONO APERTE... MA CERCATE DI NON RISPONDERE!
venerdì 7 marzo 2008
Colpo basso
Ame', prima di beccarti 'sto colpo di bombarda, ti faccio un indovinello: non puoi non rispondere...
Era il 5 luglio del 1983. E quando dico 1983, intendo anche dire che eravamo pulzelle giovani e ingenue, si fa per dire. Io portavo a settembre latino e matematica, tanto per cambiare; sarei dovuta stare a casa a studiare, quel giorno. E faceva anche un caldo bestia, ma non credo che ci facessimo poi caso più di tanto. Era la prima volta che si andava a un concerto fuori dall'ambito della provincia, tra l'altro con giovini un po' più grandi di noi (cosa della quale dubito tu abbia messo al corrente tua madre...). Eravamo io, te, Candide, l'Avvelenabile, FuriacavalladiWest, il Lumacone, il Griglia e il Giuggiola, unico motivo per il quale l'Avvelenabile era presente. Era un martedì. Avventura per raggiungere il luogo, corsa a perdifiato per accaparrarci dei posti buoni, a sedere sull'erba, vicino alle transenne del corridoio centrale, metti mai che l'artistone volesse lanciarsi su di noi nell'acme dell'estasi musicale. Candide fu fermata dalla Security perchè pensavano che il suo biglietto fosse stato falsificato. Panini a gogo. Abbiamo fatto amicizia con un gruppetto di trevigiani che fumavano cannoni rollati nella carta della Gazzetta dello Sport. Mai più visti di quelle dimensioni... E lì, in quella serata afosa, sull'erba (quella vera...) che aveva vissuto le glorie e le disgrazie della Spal, ho giurato eterno amore all' uomo che scuoteva la scimmia.
A questo punto, di chi sto parlando?
PS: Conservo ancora il biglietto di quel concerto, era lo 007006 ... E sì, eravamo a Ferrara....
What a moment is this, oh, for a moment of forgetting, a moment of bliss....
PS2: Non ti aspettare che, visto che hai messo un video irriguardoso nei confronti del suddetto soggetto, io ti risponda con un video di Renato Zero.... potrebbe suicidarsi l'hard disk del mio computer....
giovedì 6 marzo 2008
martedì 4 marzo 2008
venerdì 29 febbraio 2008
lunedì 25 febbraio 2008
Yawn!

Oggi è la giornata della lentezza. Bisognerebbe che fosse festa nazionale, altro che storie. Tutti a fare una sola cosa per volta, dedicandole tanto tempo ed attenzione. Un bel tempo lento per pensare, per dialogare e per imparare. Forse ci voleva un bell'aperitivo con le amiche, ma sono stata troppo lenta nell'organizzarlo. Vorrà dire che il nocino me lo berrò da me. Lentamente. Yawn....