
San Gimignano. Un luogo che, non fosse per le romantiche signorine inglesi dal cappello in paglia di Firenze con architettonico addobbo floreale e per i turisti stranieri che con nordico orgoglio esibiscono la Birkenstock con calzino, si potrebbe definire "fuori dal tempo", e non solo per le torri celeberrime, gli stretti vicoli medievali con volte aggettate tra le case, le sontuose bifore in cotto e i cortili stipati di orci nei quali vengono coltivate piante di tutti i tipi. Quando, la mattina presto, le orde dei lanzi non hanno ancora cominciato a salire la china, comodamente seduti sui loro iper-bus con rimorchio bagagli, e le serrande delle botteghe indugiano nel riposo prima che i negozianti sguainino le loro armi in un sanguinoso assalto al turista, nella Piazza della Cisterna si odono solo i garruli fischi delle rondini che sfrecciano rincorrendosi tra loro nell'aria. Le rondini, e chi se le ricordava più?, in città le vedi volare, in piccoli gruppi, in alto nel cielo, con l'atteggiamento di chi non vuole più avere niente a che fare con quegli antipatici bipedi senza ali che popolano la terraferma. Sono quasi solo un ricordo d'infanzia, e dire che con le zanzare d'oggidì, ci farebbero tanto tanto comodo..... E al di là di quello, il silenzio, la pace, l'aria limpida e la vivida luce del sole che non sono certamente usuali a noi abitanti del Zitadòn...
Insomma, mentre procedo con la visita del centro storico con l'animo carico di nostalgie (O primo entrar di giovinezza, o giorni vezzosi, inenarrabili....), dall'alto della torre del Comune sento uno strepito di tamburi. O bella, un corteo storico? Un comizio? Arrivano i clown del Circo Medrano? Corriamo giù a perdifiato i gradini che prima con tanta fatica avevamo salito, per recarci in tutta fretta alla Porta dei Becci e in cosa ci imbattiamo? Nel Raduno Nazionale delle Scuole di Samba! Ma come! Siamo in mezzo a mattoni del Duecento e travertini trap



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