sabato 26 novembre 2011

Marte le scarpe, lune la fune e fine non avrà....


Un sabato mattina passato a fare il cambio delle scarpe. Prendere in mano calzature frettolosamente messe in solaio la primavera precedente. Spendere un minuto nel ricordarne l'acquisto o le occasioni in cui le hai indossate, per poi esaminarle a luce radente per appurare lo stato del pellame, i graffi e la condizione dello strato di colore; infine, controllare il grado di consunzione dei tacchi e delle suole, per decidere se l'intervento del calzolaio sia o meno necessario. Scegliere la crema per pulire e ingrassare il cuoio, preparare la spugnetta per lo scamosciato o il calzanetto per le scarpe di coppale, e infine dare la spazzola, avanti-indietro-avanti-indietro finchè la scarpa non è bella, pulita e lucida.

Lavoro noioso? Tempo (un sacco) perso? Ma, perdindirindina, se le scarpe pulite vuoi indossare, prima o poi le devi preparare! E il bello è che mentre strisci, pulisci, esamini e curi, la mente è libera di seguire i pensieri più strani.

Se, come con le scarpe,  fossimo capaci di prenderci un po' di tempo, esaminare cosa non va nella nostra quotidianità, curare certi graffi e ridare colore alle congiunture stinte e cariche della polvere del tempo, cercando di capire se non sia forse arrivato il momento di eliminare abitudini o abiti mentali un po' logori in base ai quali a volte diamo valore alle nostre scelte.....

A proposito di congiunture. E' ora di andare a preparare da mangiare per la tribù Herr, animali compresi. Quando si dice la quotidianità.....

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