lunedì 26 maggio 2008

Minstrel Boy

Sarà che sono a dieta (forse), non ho preso neanche un pasticcino per festeggiare il Bob. Ora, come si fa a dimenticare il compleanno di Dylan? Vorrà dire che questa sera assorderò i vicini con una mia personale versione di Knockin' on heaven's door. Poveri loro...


venerdì 23 maggio 2008

Do you remember...

Mercoledì pomeriggio lavoravo alla postazione del capo. Dietro di me, una grande vetrina dà su uno stradello del centro storico, una di quelle stradine dove chi riesce a parcheggiare la propria automobile poi la lascia lì almeno due settimane per approfittare quanto più possibile della Sorte Benigna. Tempo bruttissimo, acqua a catinelle, durante la mattinata un fulmine si è abbattuto sul vicino palazzo del Comune senza tuttavia riuscire a beccare il Sindaco ("Scusi, sono il Fulmine e non ho appuntamento, vorrei conferire col Primo Cittadino, grazie"). Mi giro e con occhio torvo guardo Cielo Pluvio maledicendo le matrigne divinità del meteo e mi vedo, al riparo nel vano esterno della vetrina, un gattone certosino di assai nobile aspetto, acquattato e decisamente arrabbiato, sfuggito nel momento sbagliato alle amorose cure della nonnina che abita di fronte all'ufficio. Richiamatane dalla sottoscritta l'attenzione, il micio lancia uno sguardo assassino che denota un profondissimo disprezzo nei confronti di quell'esemplare di "Stupido umano" che al di là del vetro, e quindi ben al riparo dalle intemperie, fa boccacce e versi inconsulti per, probabilmente, cercare di carpire la sua felina benevolenza. Fosse stato un fumetto, credo avrebbe prodotto un balloon del tipo "Ma va' a dar via i...". Fine delle trasmissioni. Non sapendo il nome della bestia in questione, nell'ormai vano tentativo di suscitarne nuova attenzione mi son messa a sciorinare una sequela di nomi da gatto (da notare, sempre dall'interno dell'ufficio, praticamente sotto vuoto spinto...) e mi è venuto fuori anche un "Balthazar". Urca, Balthazar. Aspettaspetta, cos'era Balthazar? Un' illuminazione repentina ha portato le mie sinapsi a connettersi. Professor Balthazar, I suppose. Quando ancora vedevamo Telecapodistria. Eccolo qui. Enjoy it!



Continuo a pensare che "Balthazar" sia un fenomenale nome da gatto....

martedì 13 maggio 2008

Avviso ai naviganti

Seguendo le indicazioni del lunario di Barbanera, unica auctoritas riconosciuta dalla sottoscritta quando si tratta di cimentarsi con vasi e terra, ho finalmente piantato i peperoncini rossi tondi, i cui frutti sono destinati ad essere riempiti. Attendo consigli (Amelia, questo è per te, ma non solo....)

lunedì 5 maggio 2008

Non c'è trippa per gatti....

Quasi sei giorni per riprendermi dallo choc. Le mie fosche pupille hanno registrato incredule le immagini della peggiore partita di basket mai vista in tanti anni di onorata carriera di frequentatrice delle zitadonesi gradinate. Ho visto cose che voi umani (fortunelli...) non potete neanche immaginare. Palloni inopinatamente ma sistematicamente distribuiti ai piccioni piuttosto che ai propri compagni, l'elemento fondamentale che si disfa (ahia...) la caviglia ancor prima dello scadere del secondo minuto di gioco, un granitico centro che, con espressione tipicamente tamopiobove invita il tiratore avversario a entrare sottocanestro direttamente dalla linea di fondo mentre la difesa invita l'attacco nemico al picnic nell'area colorata, tiratori colti da improvviso strabismo incapaci di far entrare il pallone in una vasca da bagno, giocatori di provata esperienza colpiti da amnesia che vagolano per il campo come grosse quaglie impazzite, un coach che tiene in panchina praticamente tutto il quarto tempo gli unici due giocatori che hanno dimostrato di avere ancora un barlume di lucidità, mentre in campo lo smemorato di Novellara, a 12 secondi dalla fine e con in mano la palla della possibile risicatissima e immeritata vittoria, decide che, per essere sicuri di non prenderci, è meglio provare a tirare da tre piuttosto che entrare nell'area deputata e giocarsi se non un canestro in sottomano, almeno due tiri liberi, vuoi non prenderne almeno uno, con quei due greymen che fischiano ad minchiam da una parte e dall'altra... Insomma, la sagra della pallacanestro all'incontrario (ortsenacallap...). Quei trenta-pollastri- trenta che si definiscono Ultras (miserini per quanto riguarda le idee ma dotati di buoni polmoni per tutto il campionato) alla fine non avevano di meglio da fare che prendersela con la genitrice (ahilei) del centro avversario, dotandola, con scarsa dose di galanteria, di attributi virilissimi. Noi, che ormai abbiamo sostituito con il pondus experientiae il giovanile ormone, col sospiro di chi capisce finalmente come vanno le cose in questo mondo, più delusi dalla pochezza del gioco dei nostri "beniamini" che arrabbiati per la strameritata sconfitta, non abbiam potuto far altro che rifugiarci nella nostalgica rievocazione di un glorioso passato che, temo, faticherà non poco a tornare. Il tutto mentre la nostra pizza si freddava nel piatto e, proprio dietro le nostre schiene, la dirigenza della Blu Basket si gustava con piena soddisfazione la cena del vincitore. Nessuno di noi aveva con sè la boccetta del Guttalax.
E allora, siòrri e siòrre, torniamo con la mente a quando al posto di Frassineti avevamo un Bonamico o anche "solo" un Sonaglia e il nostro pallone lo portavano Lardo, Lamperti o Mentasti e non Michelon, e i nostri centri si chiamavano non "Giandone" Brigo ma "Superstar" Griffin o "Toro" Landsberger o John Fox, e "Doo Doo" McAdoo ce lo vedevamo girare per la piazza del Zitadon in cerca di un posto ove accompagnare un fumante piatto di lasagna doppio ragù con dell'ottimo cappuccino extra sized e poi, due ore dopo, indossate le Nike numero 54 era già sul parquet a sgomitare come un fabbro ferraio perché non prendere quel rimbalzo o subire una stoppata potevano essere un disonore tale da compromettere la digestione. E i nostri avversari, uditeudite, mica erano i Gamba e gli Aimaretti, nonnò, si chiamavano Meneghin e Joe Bryant, quando non JB Carroll o Bob Morse, e i passaggi li facevano girare Caglieris, Brunamonti (...) o D'Antoni. Già. All things must pass. E allora, per quanto ci diciamo "l'anno prossimo niente abbonamento" - "Basta, emigro a Imola" e altre facezie del genere, sono sicura che tra il ferro da stiro e l'ulcera da pessimo basket casalingo sceglieremo ancora quest'ultimo, con la fondata impressione di andare a fare della beneficenza ma tant'è, non vorrai mica andare a vedere il volley, che sarà anche in serie A ma è uno sport da checche saltellanti e mica da atleti veri e finiti! Sarà un altro anno purgatoriale da Fulgor, chè il Paradiso della Libertas mi sa che è perduto per sempre....

mercoledì 30 aprile 2008

Si fa il ponte!

Finalmente, il capo ha dato conferma: venerdì ufficio chiuso! Se sopravvivo alla partita di questa sera, vorrei perdere un po' del mio tempo nel lungo week end che mi aspetta per imparare a ballare
QUESTO

lunedì 28 aprile 2008

Ci vuole un fisico bestiale...


Ponticino del 25 aprile, io ed Herrkomm soli soletti siam iti al lago di Bolsena. E io mi sono ammalata, altro che "mezdè de' fùg". Così oggi, con naso rosso e umidiccio e le placche in gola, me ne son tornata in ufficio (Hei-hoo, hei-hoo), con la mia bella scorta di antibiotici in tasca. Mai che io mi ammali quando ho solo bisogno di starmene in santa pace sotto le coperte del mio candido lettino... Li mortacci, pure per andare in vacanza ci vuole il fisico, E IO, MODESTAMENTE, NON LO EBBI...!!!!

lunedì 21 aprile 2008

Go, Marghe, go....

(Juan Manuel Moltedo - Foto Massimo Nazaro - Forlibasket)

Io non conosco personalmente Matteo Margheritini, ma so che sta giocando una partita decisamente impegnativa. Visto che ho giocato contro un avversario simile qualche tempo prima di lui (e gli ho dato paga), gli dico solo di mostrare i canini e, come avrebbe detto Dan Peterson:
"Okay, Marghe, adesso devi entrare in campo come Bobby Jones".

Il canestro è davanti a te ...

lunedì 14 aprile 2008

E adesso aspetterò domani per avere nostalgia...

Mi perdonerà Faber, non ho trovato parole migliori per una giornata come questa in cui, comunque la si intenda, un pezzo della nostra storia si è conclusa. Sarà un bene o sarà un male, lo scopriremo solo col passare del tempo e col succedersi degli avvenimenti. Per ora, rimaniamo così, col groppo in gola, a chiederci se tutte le aspettative che abbiamo nutrito fino a ieri hanno ancora un senso oppure no. Domani, domani avremo tempo per la nostalgia....

sabato 5 aprile 2008

Happy blogcreation day

Un anno di blog. Per l'occasione, vignettina: la mano è un po' arrugginita, migliorerà col tempo... o così spero...

mercoledì 2 aprile 2008

Urca....

...magari il mio bisavolo sarebbe stato contento. Me lo immagino, là in quell'Ade ove certo sorge il sol dell'avvenir, che si arriccia il mustacchio sollevando con orgoglio un sopracciglio. Credevo di essere un po' più dura e pura, ma il mio Superego, accidenti a lui, me lo impedisce. E non ha neanche la S sul petto....

venerdì 28 marzo 2008

Tornati alla base

Ti ho cercato, Corto. Più che nel porto di Valletta, ti ho cercato nei vicoli di Mdina e negli angoli di Rabat, tra i luzzu di Marsaxlokk e sugli scogli spazzati dal vento di Bugibba. Sui bastioni di Victoria ho capito che non ti avrei incontrato. Io qui, tu in chissà quale mare del sud del mondo. Ci saranno altre occasioni, Corto Maltese. Prima o poi ...

martedì 11 marzo 2008

Un giochino del PIF....

Pur di avere uno dei manufatti di Amelia, indìco obtorto collo un P.I.F. Dicansi P.I.F. (Pay It Forward) un simpatico meccanismo a premi secondo il quale un certo numero di soggetti, in virtù della loro velocità nel postare un commento, vince un premio creato artigianalmente dal possessore del blog medesimo. Ergo, pongo qui sotto il testo completo del regolamento, così come definito da Amelia:
1) le prime 3 persone che lasceranno un commento su questo post riceveranno un regalino fatto a mano da me entro i prossimi 1500 giorni (adoro le scadenze " MOLTO comode");
2) in cambio, dovranno a loro volta assumersi lo stesso impegno sul proprio blog;
3) io spediro’ il regalo solo a coloro che avranno pubblicato un analogo messaggio....

LE ISCRIZIONI SONO APERTE... MA CERCATE DI NON RISPONDERE!

venerdì 7 marzo 2008

Colpo basso

Ame', prima di beccarti 'sto colpo di bombarda, ti faccio un indovinello: non puoi non rispondere...

Era il 5 luglio del 1983. E quando dico 1983, intendo anche dire che eravamo pulzelle giovani e ingenue, si fa per dire. Io portavo a settembre latino e matematica, tanto per cambiare; sarei dovuta stare a casa a studiare, quel giorno. E faceva anche un caldo bestia, ma non credo che ci facessimo poi caso più di tanto. Era la prima volta che si andava a un concerto fuori dall'ambito della provincia, tra l'altro con giovini un po' più grandi di noi (cosa della quale dubito tu abbia messo al corrente tua madre...). Eravamo io, te, Candide, l'Avvelenabile, FuriacavalladiWest, il Lumacone, il Griglia e il Giuggiola, unico motivo per il quale l'Avvelenabile era presente. Era un martedì. Avventura per raggiungere il luogo, corsa a perdifiato per accaparrarci dei posti buoni, a sedere sull'erba, vicino alle transenne del corridoio centrale, metti mai che l'artistone volesse lanciarsi su di noi nell'acme dell'estasi musicale. Candide fu fermata dalla Security perchè pensavano che il suo biglietto fosse stato falsificato. Panini a gogo. Abbiamo fatto amicizia con un gruppetto di trevigiani che fumavano cannoni rollati nella carta della Gazzetta dello Sport. Mai più visti di quelle dimensioni... E lì, in quella serata afosa, sull'erba (quella vera...) che aveva vissuto le glorie e le disgrazie della Spal, ho giurato eterno amore all' uomo che scuoteva la scimmia.

A questo punto, di chi sto parlando?



PS: Conservo ancora il biglietto di quel concerto, era lo 007006 ... E sì, eravamo a Ferrara....

What a moment is this, oh, for a moment of forgetting, a moment of bliss....

PS2: Non ti aspettare che, visto che hai messo un video irriguardoso nei confronti del suddetto soggetto, io ti risponda con un video di Renato Zero.... potrebbe suicidarsi l'hard disk del mio computer....

giovedì 6 marzo 2008

Ecche'...



Cara la mia Amelia, visto che la guerra è stata dichiarata, parto sin da subito con l'artiglieria pesante. Sappi che la mia santabarbara è stata ben approvigionata di armi di ricreazione di massa.... Si dia fuoco alle polveri, e s'alzi fervente l'orazione alla Santa Gibson!

venerdì 29 febbraio 2008

lunedì 25 febbraio 2008

Yawn!


Oggi è la giornata della lentezza. Bisognerebbe che fosse festa nazionale, altro che storie. Tutti a fare una sola cosa per volta, dedicandole tanto tempo ed attenzione. Un bel tempo lento per pensare, per dialogare e per imparare. Forse ci voleva un bell'aperitivo con le amiche, ma sono stata troppo lenta nell'organizzarlo. Vorrà dire che il nocino me lo berrò da me. Lentamente. Yawn....

martedì 19 febbraio 2008

Cuba (no) libre


Annunciazione, annunciazio'. Il Lìder Màximo si autocongeda. Eccone un altro che ci riesce, ad andare in pensione....

domenica 17 febbraio 2008

Maoooo!

Miciofili di tutto il mondo, oggi è la Giornata Internazionale del Gatto.
Per l'occasione, io e il Gatto Culone abbiamo sancito una tregua che ci porterà a non litigare per un'intera giornata: lui, con spocchiosa sufficienza, ha promesso con un mezzo, seccato smiagolìo che non tenterà di affondare le unghie nelle mie caviglie. Io, con malcelata incredulità, ho promesso alzando gli occhi al cielo che non cercherò di prenderlo a calcioni nel poderoso fondoschiena. Finora, entrambi abbiamo mantenuto la promessa. Ma sia ben chiaro: come diceva Rossella O'Hara, domani è un altro giorno.....

martedì 5 febbraio 2008

Humpty Dumpty in Wonderland


Humpty Dumpty sat on a wall.
Humpty Dumpty had a great fall.
All the king's horses and all the king's men
Couldn't put Humpty together again.

lunedì 4 febbraio 2008

Ora pro nobis

Fratelli Europei: Invadeteci

SOS Invadeteci!

Nel Zitadòn oggi è festa. Ho acceso un bel cero alla Madonna e sottoscritto laicamente l'appello di MenteCritica. Come dire: un colpo al cerchio e uno alla botte. Di questi tempi, non si sa mai, meglio non farsi mancare niente....

mercoledì 30 gennaio 2008

Appunti

Per Candide, è ora che io mantenga la mia promessa

Cara Candide, ho cercato a lungo nella mia biblioteca piccina picciò un testo che rispondesse ai requisiti da te espostimi sul finire della scorsa settimana. Sugli scaffali, ad usum acarorum ci sono i soliti Diario di Anna Frank, Se questo è un uomo, La tregua, persino la Variante di Luneburg. Altro non c'è. Allora mi sono posta a cercare di ricordare se in altri testi ci fossero racconti o collegamenti alla Grande Carneficina. Ne ho trovati un paio.

Il primo collegamento, e l'omaggio lo faccio a te, l'ho trovato nel Traitè sur la tolérance di Voltaire. Nei capitoli nei quali svolge la ricerca delle origini e delle eventuali giustificazioni giuridico-religiose dell'intolleranza, Voltaire esamina il comportamento degli ebrei, e, dopo aver mostrato, tra le altre cose, come ebrei e sadducei avessero potuto convivere pacificamente nonostante la differenze in fatto di culto, alla fine del capitolo, ci dice

In una parola, se si vuole esaminare da vicino il giudaismo, si sarà meravigliati di trovare la più grande tolleranza in mezzo agli orrori più barbari. E' una contraddizione, è vero; ma quasi tutti i popoli si sono governati con delle contraddizioni. Felice quella contraddizione che introduce, tra le leggi di sangue, costumi miti.
Mi chiedo, adesso come al tempo in cui lessi questo libro: se già alla metà del Settecento si era giunti -faticosamente- a concepire che (uno) la tolleranza tra popoli dalle culture e credenze diverse è possibile, (due) che "l'intolleranza non produce che ipocriti o ribelli", (tre) che non si possono odiare gli ebrei come non si devono odiare i professanti altri credo religiosi, visto che il fanatismo è, a ben vedere, "l'effetto di questa cupa superstizione che porta le anime deboli a imputare di delitti chiunque non la pensa come loro", perchè non sono bastati i duecento anni successivi a scongiurare che trionfasse l'idea terribile della selezione razziale metafisicamente necessaria prodotta dalle malate sinapsi di tal Heidegger, oggetto di "venerazione" ancor oggi e base di molte delle attuali teorie pseudoscientifiche che avallano la supremazia di un ceppo razziale su tutti gli altri?

Il secondo rimando letterario lo trovo invece sul testo di uno degli scrittori a me più cari, Luis Sepùlveda. Apro "Le rose di Atacama", pag. 39, il racconto si intitola Shalom, poeta. All'inizio, vi si narra con secca sintesi l'umana vicenda del poeta Avrom Sutzkever, nato in Lituania e lì tornato dopo una breve permanenza in Siberia. Sutzkever conosce la ferocia nazista ("...nel ghetto di Vilnius, i nazisti dissero alle persone, ai membri della grande famiglia umana, che quel giorno dovevano morire"), ma sopravvive.

Cadde nella fossa e fu coperto di terra, ma resistette. Resistette la sua ragione e fu più forte della paura e del dolore. Resistette la sua intelligenza e fu più forte dell'ira. Resistette il suo amore per la vita e in quello trovò le energie necessarie per uscire dalla morte.

Diventerà un punto di riferimento della resistenza antinazista, fonte di speranza per i deportati nell'orrore dei campi di sterminio. Finita la guerra e dopo il processo di Norimberga, Sutzkever si reca in Palestina, "dove ogni pietra è mio nonno", scrive. La parte più importante e appassionatamente coinvolgente del racconto, è, secondo me, la frase con cui Sepùlveda chiude la sua narrazione: "Non l'ho mai conosciuto, ma i suoi versi e il suo esempio mi accompagnano come il pane e il vino". Ecco l'importanza della testimonianza, quindi, che non solo trasmette il ricordo di fatti accaduti, ma anche reca con sè il germe di comportamenti futuri utili e profittevoli a tutta la gens umana. Chissà se, grazie a un vortice di atti virtuosi, un giorno smetteranno di esistere gli stupidi folli che pongono nella prevaricazione sugli altri l'essenza stessa del proprio esistere. A vedere le cronache odierne, in questo nostro periodo storico non è proprio possibile. Ancora tuona il cannone, ancora non è contenta di sangue la bestia umana. Mille guerre ancora devastano le lande terracquee di questo nostro mondo, mille modi diversi di perseguitare/torturare/sopprimere gli "altro-da-noi". Nessun popolo cosiddetto occidentale è esente da questa barbarie. Guantanamo insegna.

martedì 22 gennaio 2008

Persone serie

Litigano, a Roma. Litiga Prodi con Pecoraro Scanio, Mastella con Di Pietro, Ratzinger con Galilei. I relativi sottoposti fomentano a gran mantice sul fuoco dell'astio del tutti-contro-tutti. Mi piacerebbe mandarli tutti alla toilette. Al ritmo di un simpatico motivetto che li accompagni. Ya-Ya-ohhhh!

domenica 6 gennaio 2008

Don Camillo


Per il cardinale Camillo Ruini sarebbe ''non solo lecita ma doverosa un'interpretazione che aggiorni e migliori la legge 194 ai progressi medico scientifici e non la peggiori". "Per un credente sarebbe meglio che questa legge non ci fosse, ma c'è", ha osservato l'ex presidente della Cei che ha aggiunto: "Non c'è una situazione culturale e politica per la sua abrogazione".
''Una delle grandi obiezioni che farei alla classe politica passata e presente e' di non aver sufficientemente visto il problema demografico che e' il problema piu' importante dell'Italia''. Lo ha detto il cardinale Camillo Ruini intervenendo alla Summer School della fondazione politica Magna Carta, a Frascati, indicando ''Il problema demografico'' come uno dei piu' gravi del Paese: ''Da piu' di 20 anni - ha rimarcato - sono convinto che questo e' il grande problema dell'Italia''.
Il cardinale ha ricordato che all'inizio degli anni '80 i suoi confratelli lo irridevano per questa sua convinzione e gli davano anche del ''fascista''. ''La mia convinzione - ha precisato - parte invece dalla constatazione che una nazione vecchia non ha futuro e che una collettivita' umana che non fa figli e' destinata al declino''. Ricordando che ''questo implica che ognuno senta anche la generazione e l'educazione dei figli come un impegno non solo privato'' il porporato ha ammonito che il calo demografico e' ''difficile da recuperare'' e ha incitato tutti i giovani presenti a porsi questo problema.

Ma perchè son sempre uomini quelli che paladineggiano per una riforma restrittiva della 194? E, tra l'altro, che uomini....! Ruini aveva pistolato in settembre, ed evidentemente Buttiglione e soci non hanno di meglio da fare sotto le feste che non lanciare proclami a scoppio ritardato. Per quale motivo non si chiedono il perchè nessuna donna perda tempo a risponder loro per le rime? Ah, sì, dimenticavo. Tu es diaboli ianua. Tu es divinae legis prima desertrix. Da Tertulliano-padre-della-Chiesa ad oggi nulla sembra cambiato, e son passati millecinquecento anni o giù di lì...

Non voglio entrare QUI nel merito della faccenda. Ciascuno di noi ha il diritto di pensarla come vuole e il diritto di esprimersi al riguardo, e non credo che questo sia il luogo adatto a un confronto sul tema della LEGITTIMITA' della legge sull'aborto. L'argomento è serio, il confronto deve essere reale. Tra donne, in genere ne parliamo e ne discutiamo. E quando si leggono certi sfrondoni da parte di una persona che tra l'altro arroga a sè la responsabilità di dettare linee guida in fatto di etica per tutta la società CIVILE, che cosa possiamo fare se non allargare le braccia e scuotere la testa immaginando di dare una compassionevole pacca sulla spalla alla signora Divina Provvidenza?

PS: Se qualcun altro vuole iscriversi alla gara di chi mette insieme più luoghi comuni, prego, si accomodi. Alla fiera del chiacchiericcio partecipano in molti, ma di posti liberi ce n'è quanti ne volete....

martedì 1 gennaio 2008

Divinazioni per il nuovo anno

Qualche minuto fa ero davanti alla televisione, mi guardavo un po' l'Attimo Fuggente, un po' Rob Roy. Mentre rivoli di lacrime solcavano le mie guance e la commozione raggiungeva l'acme, tra giovanili impeti libertari e paesaggi scozzesi ancora ben vividi nella mia memoria, ecco che parte la pubblicità. QUELLA pubblicità. Avete capito bene, l'animaletto dalla gelida flatulenza, lo scoiattolo puteolente, il roditore mefitico. Se le mie conoscenze dell'arte aruspicina non mi ingannano, per il nuovo anno credo di aver capito che potremo anche darci da fare per tentare di realizzare i nostri buoni propositi: una sonora pernacchia risponderà ai nostri sforzi. Come sempre.
Adelante Pedro, adelante....

giovedì 27 dicembre 2007

Bentornato!

Ognuno di noi ha un'anima gemella. Amelia ha l'Orco. Tricotico. Che è finalmente a casa, dopo una degenza lunga due mesi, intrappolato nelle maglie della Sanità zitadonese. Le infermiere non lo volevano più lasciare andar via, e questo potrebbe essere di vanto. Il problema era che neanche i dottori volevano liberarlo. Temevamo che ci fossero delle devianze, e invece no. Adesso è a casa. A farsi rimbrottare da Amelia. A farsi spupazzare dalle sue tre piccole puzzole. A volte, la vita è bella.

lunedì 24 dicembre 2007

Pranzi

Già da qualche anno, il giorno di "Santostefano" ho preso la simpatica abitudine di invitare a pranzo tutti i miei parenti (e sottolineo miei, quelli di Herrkomm sono stati esclusi ab initio. Secondo me, han fatto come la regina d'Inghilterra, si sono cambiati il cognome. Una volta si chiamavano Addams). Tra fratelli, nipoti, zie, una nonna, una mamma e affini vari, saremo circa diciotto. Mia madre sta facendo cappelletti da una settimana, e io mi sto arrovellando il cervello per definire un menù che rispetti la tradizione di casa senza per questo dover fare sempre le stesse cose.

Il punto fermo è, rimane e sempre sarà il cappelletto. La ricetta di casa mia, che definire pura zitadonese sarebbe un azzardo, è ben più saporita e colesterolemica rispetto al cappelletto dell'Artusi. E' un trionfo di carni e formaggi, spezie dosate con sapienza e deve essere sapida ma non troppo, per non sopravvalere il sapore del brodo di cappone (ripieno..). Dentro la sfoglia, rigorosamente tirata a mano e non troppo sottile (che quella la lasciamo alle tajatelllle di Alberto Tomba, tanto per quello che ne capisce lui...), familiarizzano il petto di pollo con la braciola di maiale e la mortadella, ma solo quella che abbia fatto parte di un insaccato grande quanto me, perchè quelle piccole non san di niente, e la ricotta di Romagna, assolutamente freschissima, dà di braccio al Parmigiano ben stagionato. Il tutto trova la sua ragion d'essere nella sapiente dose di noce moscata, sale, pepe e buccia di limone grattugiata che insaporisce il compenso. Il bello della "dosatura" di questi ultimi ingredienti è che bisogna procedere (eheheh!!!) a una lunga serie di assaggi. Il sapore del compenso deve conformarsi perfettamente a quello che viene conservato nella propria memoria, un po' come quando si accorda una chitarra. La discussione prandiale verte quindi non già sulla qualità del cappelletto -quelli di mia madre raggiungono sempre l'eccellenza...- ma sulla grandezza. Mentre Nonna Angioletta sostiene una sorta di supremazia dell'anolino che non trova consensi di alcun tipo, HerrKomm proviene da una famiglia per cui il cappelletto più è piccolo, più è buono. Giudizio diametralmente opposto vige in casa mia, e il diktat proviene direttamente da nonno 'ttiglio, il quale sentenziava: Par magnè un caplèt bon, u'ì vo' tri morsg (traduzione della pagina 777: per mangiare un buon cappelletto, ci vogliono tre morsi). Io (e qui si vede che la genetica è una scienza esatta!) sono d'accordo, perchè col cappelletto grande devono essere perfetti il brodo, la pasta e il compenso, in una sorta di grande sinfonia della pasta ripiena...
Altra disquisizione di rito per il pranzo di Santostefano, la mostarda di Cremona. Non esiste più la mostarda di frutta di una volta. In genere troppo dolce, praticamente mai abbastanza senapata, la varietà dei frutti sempre più scarsa. Normalmente, pochi fichi, pochi mandarini e poche ciliege, qualche volta un esecrabile pezzo di ananas; si trovano quasi solo pesche e albicocche, e la quantità del sugo è generalmente scarsa. Pero', vedo che non ne rimane mai... immancabile è il racconto della nonna marescialla, che parte col ricordo della mastellina di legno col suo mestolo, pure quello in legno, che colmi della loro colorata ricchezza facevano bella mostra di sè dal droghiere Tiziocaio, che riservava alla mia mamma l'assaggio della ciliegina di rito. Qualcuno conosce una mostarda che sia davvero piccante? Manco a Cremona l'abbiam trovata....
Insomma, è ora ch'io vada a farcire il cappone, 'chè la pentola lo chiama. Buon Natale! Buon Natale a Sepia e Candide e Amelia. Auguri a Pita, perchè il suo personale inferno le consenta presto di uscire fuori a rimirar le stelle. E auguri a tutti voi, perchè chi ha avuto un brutto 2007 veda la fine di tutti i suoi guai, e chi ha avuto un vecchio anno ben soddisfacente, abbia un 2008 veramente sfavillante.
Auguri!!!