venerdì 28 settembre 2007

Omaggio


Al tempo in cui adolescevo, mi piacevano molto i Beatles. In quegli anni, il gruppo non esisteva già più, ma i quattro scarrafoni erano ancora tutti al mondo. Questo di cui all'attached sopra postato è un omaggio al loro primo disco With the Beatles, e visto che noi del Dinomeneghin siamo indubitabilmente Fab e certamente Four, perchè non unire le due cose insieme? Dedicato alle mie amichette....

P.S.: l'idea dei Simpson l'ho ... presa dal sito di Kaneda
PP.SS.: una di queste quattro, naturally, sono io...

giovedì 27 settembre 2007

Lo diceva Neruda....

[...]

El vino / mueve la primavera,
crece como una planta la alegría, / caen muros,
peñascos, / se cierran los abismos,
nace el canto.
Oh tú, jarra de vino, en el desierto
con la sabrosa que amo, / dijo el viejo poeta.
Que el cántaro de vino
al beso del amor sume su beso.

[...]

Amo sobre una mesa, / cuando se habla,
la luz de una botella / de inteligente vino.
Que lo beban, / que recuerden en cada
gota de oro / o copa de topacio
o cuchara de púrpura / que trabajó el otoño
hasta llenar de vino las vasijas
y aprenda el hombre oscuro,
en el ceremonial de su negocio,
a recordar la tierra y sus deberes,
a propagar el cántico del fruto.


Uditeudite, il Dinomeneghin si è riunito in seduta plenaria. E si è bevuto. E si è cantato....

venerdì 21 settembre 2007

mercoledì 19 settembre 2007

Stupido è chi lo stupido fa....

...e se quelli che abbiamo mandato in Parlamento (nessuno escluso) tornassero a fare le persone serie, smettendola di fare a gara su chi le spara più grosse?


sabato 15 settembre 2007

Finito!


Evviva evviva! Ho finito di sistemare il mio studio! Ci ho messo due settimane di lavoro duro ed indefesso (da sola, vi ricordate la maestria di HerrKomm???), ma il risultato mi soddisfa vieppiù. Credo che ci starò bene....

venerdì 14 settembre 2007

mercoledì 12 settembre 2007

ITALBASKET, FURA DAL BALI!!!

Doveva essere la squadra italiana più forte di tutti i tempi. Li han cacciati fuori a pedatone, e non andranno nemmeno alle olimpiadi, I suppose. Per vincere a pallacanestro bisogna giocare a pallacanestro, tirar giù un asso di briscola ogni tanto non serve ad un'emerita cippa. I Caglieris-Riva-Marzorati-Meneghin non ci sono. E io non mi diverto più....
PS: Il titolo non è proprio proprio da signora, ma scusatemi, sono decisamente arrabbiata!



Bye, Joe


Yihla Moja, the man is dead

September '77

Port Elizabeth weather fine

It was business as usual

In police room 619

Biko, Biko, because Biko

Yihla Moja, Yihla Moja

-The man is dead

When I try to sleep at night

I can only dream in red

The outside world is black and white

With only one colour dead

Biko, Biko, because Biko

Yihla Moja, Yihla Moja

-The man is dead

You can blow out a candle

But you can't blow out a fire

Once the flames begin to catch

The wind will blow it higher

Biko, Biko, because Biko

Yihla Moja, Yihla Moja

-The man is dead

And the eyes of the world

Are watching now



Sono passati 30 anni dalla morte di Steven Bantu Biko. Da allora, alcune cose son cambiate, ed è triste pensare che il cambiamento è avvenuto anche grazie alla barbara (e tutt'ora impunita) uccisione di un giovane uomo la cui colpa più grave, oltre a quella di essere nato con la pelle più scura di altri, era di cercare con tutte le sue forze l'ottenimento della libertà dal giogo dell'apartheid per tutti i neri sudafricani.
L'avevano arrestato in agosto, perchè, a loro dire, aveva insultato un agente, e al processo che il regime gli intentò Steven Biko pronunciò il suo ultimo discorso, un discorso grazie al quale i sudafricani di oggi ancor più di Mandela ritengono il fondatore del Black Consciousness Movement la figura di maggior spessore della lotta contro l'apartheid.
Dissero che aveva cercato, di sua iniziativa (...), di fracassarsi la testa sbattendola contro una sedia, là nella cella 619, e non si peritarono di portargli celermente soccorso: dopo 5 giorni dal momento in cui lo avevano "ritrovato" in stato di incoscienza all'interno della sua cella, non un'ambulanza, ma una jeep lo trasportò per un migliaio di chilometri fino all'ospedale di Pretoria, ammanettato e nudo. Giungerà (naturalmente) morto.
La sua gente, accompagnandolo nell'estremo saluto, cantò . "Yilha Moja", vieni a me, Anima. Sono gli stessi cori che Gabriel utilizzerà tre anni dopo per aprire e chiudere il suo inno contro questo omicidio di regime. Sono gli stessi che in questo giorno, anche se sono passati gli anni, dovrebbero risuonare ovunque, a ricordarci che, al di là del colore della pelle che abbiamo, la nostra è natura di uomini. Uomini che nascono per loro natura uguali e liberi. Uomini che nessuno ha mai creato "inferiori" o "superiori" e che nessuno può decretare tali a causa di presunti diritti/difetti di nascita. Questo, Steven Biko lo sapeva bene e non aveva paura di dirlo. A qualsiasi costo.
Steven Biko, the man, is dead. E che lo spirito di libertà sia con tutti noi, e con noi rimanga sempre.

lunedì 10 settembre 2007

Pazza Ikea

Donne!
Volete liberarvi, anche se solo per una mattinata, del consorte?
Fate come ho fatto io: mi son piazzata davanti all'amato bene e gli ho detto: TessSssòro, sabato DEVO andare all'Ikea. HerrKomm, poverino, è caduto nella trappola e, strabuzzando gli occhi, mi ha chiesto con voce strozzata "Ciòoo (tipico intercalare del Zitadòn), devo venire anch'io?". Ormai è in mio potere, potrei avere qualsiasi cosa da lui in cambio della dispensa a prender parte alla spedizione... ottengo infine una congrua partecipazione alla spesa e, cataloghi pieni di post-it alla mano, lo lascio in balia dell'insalata di riso: me ne vo' con le mie amichette, i cui mariti han soggiaciuto al medesimo ricatto del mio. Il metodo, vi assicuro, è infallibile.
All'Ikea l'atmosfera è quella di una sorta di ora d'aria muliebre; i pochi uomini presenti hanno musi lunghi e scatti nervosi degni del miglior Gaber. Se sorridono toccando tessuti e cuscini, o sospirano di fronte a una padellona in ghisa, sono sicuramente gay, altrimenti non esiste al mondo un uomo sensibile al fascino segreto della casseruola in terracotta per le polpettine d'alce!
Adesso ho un sacco di ciaffi da montare (come alcuni ben sanno, HerrKomm non è in grado di distinguere una bustina di tè da un cacciavite, quindi è escluso che vi si dedichi ...). Siccome ritengo che montare un mobile dell'Ikea sia il più potente antidepressivo esistente, ho dieci giorni di felicità...



giovedì 6 settembre 2007

Lucianone se n'è andato...

Lo so, lo so, vi aspettate che io dica la mia, ed eccomi qua.
Io non ho mai avuto un amore particolare per la voce di Luciano Pavarotti. Sono cresciuta in una famiglia in cui la regola era ascoltare Di Stefano e Del Monaco, quindi Pavarotti non mi poteva piacere. Tra i Tenores, ho sempre preferito Domingo. Nonostante ciò, gli ho sempre riconosciuto di essere il più grande degli italiani in attività, ad oggi. A casa mia, lo chiamavamo Paperotti, e credo che ci mancherà, perchè i tenori di adesso sono sinceramente inascoltabili; non sanno più cantare, emettono grida lancinanti che alcuni scambiano per acuti (scopo ultimo, pour la plupart, dell'azione canora), e il belcanto sta sempre più evolvendosi in quella che, nel Zitadòn, amiamo definire "La sagra d'e' furtùr", dove per furtùr si intendono gli spasmi della colite accompagnati da gemiti di varie intensità. Il bello è che alcuni vanno a teatro e si divertono, "Sono stato all'opera" dicono, (e a me viene spesso da pensare "Sì, l'Opera di Don Guanella...") e si atteggiano a grandi intenditori, un po' come si faceva noi da ragazzini per imitare il Michele del Glen Grant. Probabilmente, va bene così, lo spettacolo dia al pubblico ciò che il pubblico richiede.
E quindi, ben vengano i Luciano Pavarotti a ricordarci che, ti piaccia o meno la sua voce, per cantare ci vogliono dedizione e studio, e non bastano le bizze e gli atteggiamenti alla tire-cul per potersi definire cantante d'opera. Spero che lassù sia pronta una nuvola sufficientemente grande per accogliere Big Luciano, che col suo abitone da Calaf canta il "Nessun dorma" direttamente nelle orecchie di S.Pietro. Acuto compreso.

martedì 21 agosto 2007

T-sìoraidh!

Ebbene sì, siamo tornati alla base. Un viaggio bellissimo, poi vi racconterò.....

domenica 5 agosto 2007

venerdì 27 luglio 2007

Scotland the brave....

Sto preparandomi per la Scozia, ecco cosa ho trovato in giro per Internet.... Questi Scozzesi cominciano a piacermi. Avevo trovato il testo dell'originale "Scotland the brave" , e non mi sembrava esaltante. Poi ho trovato le foto di Kenny Maths, ovvero: le foto che vorrei essere capace di fare . Weather.com mi da' acqua a catinelle e temperatura non oltre i 18 gradi....

domenica 15 luglio 2007

...sempre in tema di nostalgia...

Ieri, concertone a Roma. Telecom o chi per lei regala al popolo la performance di tre derelitti superstiti di quello che è stato, a mio avviso, il più spettacolare e creativo gruppo prog-rock degli anni '70. Io non sono abbastanza vecchia per aver potuto assistere a un loro concerto e adoro i Genesis, ma non abbastanza, a quanto pare, per precipitarmi al Circo Massimo con la tenda e i panini e, aggiungo io, un bel machete per poter mantenere salda la posizione che manco a Risiko...
Ho letto qualche cronaca, ma, nonostante tutta la buona volontà profusa dai giornalisti, non mi sembra che l'apparizione di Collins, Banks e Rutherford sia risultata un'evento epocale, non fosse per la marea di gente che vi ha partecipato.


P.S.: sempre per parlare di nostalgia, mi son fatta un giro su YouTube, e mi son vista spezzoni del concerto di Roma... Io però i Genesis li preferisco ancora così.....

Moonlit Knight
Musical Box
Watcher of The Skies
Giant Hogweed
Supper's ready 1 2 3


giovedì 5 luglio 2007

Cara vecchia "Nuova 500"

Insomma, l'hanno presentata. In un tripudio di quisquilie e pinzellacchere, tra salti di acrobati metropolitani e luminarie che al Festival de l'Unità se le scordano, Montezuma e la sua corte han presentato al mondo intero la nuova 500. Ci avevano già provato i signori del pistone a far partire una sorta di operazione nostalgia, immettendo sul mercato una specie di saponetta carrozzata che di accattivante aveva solo gli spot pubblicitari. Questa volta han fatto le cose perbenino, e io che una vecchia "Nuova 500", immatricolata nel 1968, color carta da zucchero l'ho avuta davvero e ci ho imparato a guidare, mi sono lasciata scappare un sospiro e sono andata sul sito della Fiat. Dopo aver proferito cose irripetibili alla vista delle varie scemenze del tipo "Premiamo le facce da 500", "Se nasci il 4 luglio forse te la regaliamo", "Scrivi un pensierino sulla 500" e altre surreali amenità del genere, mi sono "costruita" la nuova Cinquecento che fa per me. Per fortuna che il carta da zucchero, ora definito "Blu nontiscordardime" (che poeti...) è tra i colori che non necessitano di una congrua aggiunta di capitale, perchè quando sono andata a far la somma finale, non ho saputo dire altro che uno stentato "Ohibò!!!". Caspiterina, quanto ce la fa pagare il Montezummolo questa macchinina! Che un adesivino col numero 5 possa costare 60 Euro.... insomma, con la versione base ("pop", dicono loro) ci danno quasi solo la carrozzeria, manco i tappetini, intorno ai 60 eurini anche loro, e se vuoi la tasca dietro al posto del passeggero, paghi anche quella (peccato che sia il posto in assoluto più comodo ove stipare il giubbottino catarinfrangente obbligatorio per legge) e se vuoi mettere le cromature, così come le avevi nell'altra, devi prima acquistare un altro Kit da qualche centinaio di euros, perchè altrimenti esteticamente non sta bene, e il tettuccio, quel caro, terribile tettuccio che una volta era in tela e faceva passare tutti gli spifferi del mondo ma che aprivi in estate mentre andavi al mare o dal quale ci si sbracciava sventolando bandiere per una qualche vittoria della Libertas Basket durante la carrera cittadina di fine campionato, quel tettuccio ora è in vetro temperato e se lo vuoi, come allora, apribile, sono altri 800 euro. Stessa cifra per il condizionatore manuale che nel 2002 io pagai, per la mia attuale vettura, 800 mila lirette (e già mi pareva un furto).... Se è vero che io dovrò pagare tredicimilaeuro solo per acquistare un oggetto sull'onda della nostalgia, caro il mio Lucacovdevo di Montezoom, allora esigo che tra le forniture di serie della mia futura nuova "Nuova 500" ci siano anche i miei vent'anni, le mie speranze e il mondo che volevo. Allora potremo parlarne.... per ora, mi tengo i ricordi della levetta per l'aria da alzare all'accensione, la doppietta per cambiare e i rabbocchi continui al livello dell'olio, per non parlare del serbatoio che chiunque poteva aprire (quante volte mi sono trovata "inspiegabilmente" senza benzina...), ma anche le corse sullo Stradone ai 90 col volante che sobbalzava , e il clacson bruciato dall'amico Milanista durante i festeggiamenti di non so quale coppadeicampioni. Altro che "diffusore di fragranze" o collegamento USB!
Grazie al cielo, ce ne sono altri come me...

lunedì 18 giugno 2007

Ci tocca di crescere

Oggi mio padre avrebbe compiuto i suoi primi 70 anni. Dico "primi" perchè, da figlia, avevo creduto di poter godere della sua presenza per sempre. Nonostante la mia condizione di adulta, la sua mancanza produce in me ormai da qualche anno un certo senso di smarrimento di fronte alle difficoltà della vita. Non so se sono io ad essere fatta male o se è normale questo senso di piccola inadeguatezza, uffa, adesso mi tocca fare tutto da sola, e lo devo fare senza poter più chiedere consiglio, senza più poter cercare lo scontro per dimostrare, soprattutto a me stessa, di aver tutte le ragioni per agire in un determinato modo.
A suo tempo, con la pazienza e la fermezza di chi opera secondo convinzioni ben radicate, mi sono stati forniti gli strumenti per affrontare il vivere quotidiano, e da allora porto sempre con me il mio fagottino di valori e princìpi, il mio "si fa così, perchè...", il mio bagaglio di racconti di esperienze già fatte da altri prima di me. Ma, se all'inizio della nostra vita da adulti cerchiamo un distacco, anche violento, da quella realtà in cui si è cresciuti, nel momento in cui questo contrasto diventa inutile per abbandono di uno dei contendenti, ci si sente un po' defraudati, e anche un po' più soli. Lo so, da un bel pezzo son pronta ad affrontare il mare. Ma so che devo far vela senza di lui, fino a che non raggiungerò il mio orizzonte. Mi tocca.

giovedì 14 giugno 2007

Piccolo borgo antico... ma non troppo

Per chi come me abita nell'Italia centrale, non esiste nulla di più facile dell'andare a visitare borghi in Toscana. E così, un sabato mattina si carica l'ammiraglia (?) di famiglia e si va a San Gimignano, sfuggita da sempre a tutti i nostri tentativi di approccio turistico.
San Gimignano. Un luogo che, non fosse per le romantiche signorine inglesi dal cappello in paglia di Firenze con architettonico addobbo floreale e per i turisti stranieri che con nordico orgoglio esibiscono la Birkenstock con calzino, si potrebbe definire "fuori dal tempo", e non solo per le torri celeberrime, gli stretti vicoli medievali con volte aggettate tra le case, le sontuose bifore in cotto e i cortili stipati di orci nei quali vengono coltivate piante di tutti i tipi. Quando, la mattina presto, le orde dei lanzi non hanno ancora cominciato a salire la china, comodamente seduti sui loro iper-bus con rimorchio bagagli, e le serrande delle botteghe indugiano nel riposo prima che i negozianti sguainino le loro armi in un sanguinoso assalto al turista, nella Piazza della Cisterna si odono solo i garruli fischi delle rondini che sfrecciano rincorrendosi tra loro nell'aria. Le rondini, e chi se le ricordava più?, in città le vedi volare, in piccoli gruppi, in alto nel cielo, con l'atteggiamento di chi non vuole più avere niente a che fare con quegli antipatici bipedi senza ali che popolano la terraferma. Sono quasi solo un ricordo d'infanzia, e dire che con le zanzare d'oggidì, ci farebbero tanto tanto comodo..... E al di là di quello, il silenzio, la pace, l'aria limpida e la vivida luce del sole che non sono certamente usuali a noi abitanti del Zitadòn...
Insomma, mentre procedo con la visita del centro storico con l'animo carico di nostalgie (O primo entrar di giovinezza, o giorni vezzosi, inenarrabili....), dall'alto della torre del Comune sento uno strepito di tamburi. O bella, un corteo storico? Un comizio? Arrivano i clown del Circo Medrano? Corriamo giù a perdifiato i gradini che prima con tanta fatica avevamo salito, per recarci in tutta fretta alla Porta dei Becci e in cosa ci imbattiamo? Nel Raduno Nazionale delle Scuole di Samba! Ma come! Siamo in mezzo a mattoni del Duecento e travertini trapanati a mano più di otto secoli fa, e io mi ritrovo nel bel mezzo di una movida brasileira a cercare disperatamente di non dimenare il mio poderoso sederone! Col caldo che fa!! Col sole che c'è!! Con tutte le salite che bisogna fare!! Se qualcuno di quei baldi percussionisti avesse potuto ribattere alle mie obiezioni, mi avrebbe seppellita con un' assai sonora pernacchia. Ecco qua una quindicina di bande di sambisti scatenati e dondolanti, incuranti della fatica e del caldo, latori consapevoli di un'allegria contagiosa e solare, e io mi ritrovo a battere il tempo, garrula come le rondini che hanno accompagnato il mio risveglio, insieme alle romantiche signorine inglesi e ai nordici calzettini filoscozia. Potere della musica! Per 90 minuti si sono susseguite le varie scuole, giovani e "giovani d'antan", sfilando per le vie addobbate di salsiccette di cinghiale e bottiglie di vini più o meno toscani, sotto lo sguardo divertito degli avventori dei bar seduti al tavolo ingombro di tazze di cappuccino e bicchieri di birra, per svanire infine alla vista, ma non all'udito, passando oltre la Piazza verso una delle Porte della città...

mercoledì 18 aprile 2007

Pensieri notturni

Questa notte non riuscivo a prender sonno (che novità!!!), troppe cose a cui pensare, alcune veramente importanti, altre molto meno. Tra le problematiche meno importanti, quella di avere un blog. Cosa ci scrivo? E, soprattutto, perchè devo scrivere un diario nel quale chiunque potrà mettere naso e pensieri? Ho sempre cercato di evitare che la mia sfera PIU' privata venisse condivisa da chiunque altro, fosse egli parente più o meno stretto o amica/o più o meno vicina/o. Finora, ho ritenuto i miei pensieri la sola unica mia grande ricchezza, anche se, alla fine, mi piace prender atto dei pensieri altrui, chissà mai che possano essermi utili, una volta o l'altra... Come nel film di Woody Allen, sto qui nella mia tutina bianca a chiedermi "Cosa ci faccio io qui?"... devo deciderlo ancora....

giovedì 5 aprile 2007

Ma cosa fa 'sto blog che ho appena creato, boiadunGiuda mi ha morsicato.....