lunedì 9 febbraio 2009
Proverbio dei nativi americani
Ti sia lieve il riposo, e trovino il sentiero della pace coloro che nel dolore ti hanno tanto amata.
Il resto, lo lasciamo ai beceri.
giovedì 29 gennaio 2009
Niente statua in Vaticano per Galileo
(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 29 GEN - Il progetto di erigere una statua in onore di Galileo Galilei all'interno della Citta' del Vaticano 'alla fine non si fara''.Lo ha detto mons.Gianfranco Ravasi, presidente del pontificio consiglio della Cultura, durante la conferenza stampa di presentazione delle iniziative della Santa Sede per l'Anno dell'astronomia. 'In effetti il progetto c'era, era stato realizzato anche un bozzetto', ha spiegato. 'Tuttavia -ha aggiunto Ravasi - il progetto per il momento e' stato archiviato'.
martedì 27 gennaio 2009
Ricordare. Per sempre.

lunedì 19 gennaio 2009
lunedì 12 gennaio 2009
Ursus letargicus
giovedì 6 novembre 2008
Ultime notizie
martedì 4 novembre 2008
A me, me piace

Herrkomm non falla, as usual, la normale normalità non siede tra noi. D'altronde, ci conosciamo tutti da talmente tanto tempo che la normalità ce la siamo fatta un po' come ci pareva: forse siamo l'ultima generazione ad aver goduto di un simile privilegio. Così, trovo molto normale, e molto divertente, che ci sia qualcuno tra i miei amici che, con l'arguzia che lo contraddistingue, interroghi i Ching per dare uno sguardo alle cose del mondo che suscitano la sua curiosità, che è anche curiosità normale per quelli come noi. Suppongo che l'interrogazione dei suddetti avvenga in maniera strumentale. Come dire, un po' di parte. Ma anche questo è normale. E, soprattutto, sano. Mooolto meglio del Mago Othelma!
domenica 2 novembre 2008
Aged woman
Sono ufficialmente vecchia.
E non so nuotare, quindi di surf non se ne parla neanche.
domenica 12 ottobre 2008
TIMEO DANAOS ET DONA FERENTES....

VI ADORO, BRUTTI PEZZI DI GIUDA CHE NON SIETE ALTRO!!!
giovedì 9 ottobre 2008
sabato 4 ottobre 2008
giovedì 2 ottobre 2008
sabato 27 settembre 2008
Core de zzìa
Fratellone che sei in Cielo, io lo so che su una qualche nube, proprio sopra le nostre teste, hai assistito anche tu al concerto. Il tuo "mostrillo" è stato davvero bravo, nonostante fosse terribilmente emozionato. Se devo dirti la verità, pareva una copia sputata di te qualche secolo fa, quando salivi sul palco, assolutamente black dressed con tanto di kefiah attorno al collo. E se fino ad ora ho terminato tre pacchetti di fazzoletti di carta non è solo a causa della comprensibile commozione "de zzìa", ma anche perchè avrei voluto condividere con te questo momento, e non ho potuto. In tanti avremmo voluto che tu fossi con noi, a scambiarci grandi pacche sulla spalla, ma il Grande Metronomo anni fa ha deciso diversamente. E' a causa di questo che , pur felici, siamo anche un po' tristi. Non eri con noi. Anche se sono assolutamente certa che, in questo preciso istante, te ne stai andando in giro per il Paradiso dei rockettari a dar di gomito alle altre anime beate a dire "Ehy you, camarillo brillo, quello là sotto è mio figlio che suona. Senti che roba!!!". Io lo so quanto saresti stato orgoglioso di lui. E' un bravo figliolo, metallaro ma bravo, non avresti potuto farlo migliore di così.....
martedì 16 settembre 2008
...A.B.Normal is back!

1) al "signor" fotografo: in primis, curati l'ulcera. In secondo luogo, spero che la tua macchina fotografica abbia da ora in avanti schifo a lavorare con te e ti gratifichi con foto sfocate, storte e senza senso, e sopra tutte si materializzi la scritta "COGLIONE". Spero che l'obiettivo da Xmila euro ti cada a terra e, se mai non dovesse rompersi, spero che tutte le lenti interne si diano alla pazza gioia disponendosi nelle posizioni più disparate; spero che, alla prossima pulizia, ti si righi irrimediabilmente il sensore. Mi auguro vivamente che, quando ti presenterai per il prossimo lavoro, ti trattino come una merda dicendo che i tuoi scatti fanno schifo e chiedendoti, ridendo come pazzi, dove hai trovato il coraggio di presentarti. Lo hai capito adesso cosa vuol dire sentirsi impotenti di fronte all'insensibilità altrui?
2) alla gentile signorina del Carrefour di Assago auguro di trovare il prossimo lavoro in barba alla normativa Carfagna, chissà che non trovi più spunti per imparare il significato della parola "sensibilità", "compassione", "dignità umana". Sono certa che imparerebbe anche a rapportarsi meglio col pubblico. Col cuore, visto che col cervello....
3) all'omino del computer, auguro che si moltiplichino sulla rete immagini di lui mentre cammina per strada urlando nel telefonino e, non avendolo visto, finisce inghiottito da un tombino delle fogne, dalle quali riemergerà in miserrime condizioni e, non trovando nessuno disposto a trasportarlo, gli tocchi di farsi cinque chilometri a piedi tra la folla per arrivare a casa, dove la moglie gli vieterà di entrare così conciato e lui dovrà spogliarsi di tutto coram populo e ricevere secchiate d'acqua sulla pubblica via prima di accedere al portone. Chissà che non impari cosa vuol dire sentirsi umiliato dagli altri senza aver fatto nulla per meritarselo. Stronzo!
Al bimbo che non parla col mondo, auguro invece che Saetta gli corra incontro per portarlo con sè in una parte di mondo dove sono più importanti i bisogni, quelli veri, della gente, e non quante foto si devono fare per potersi comprare il tappetino per auto in pelle di Karibù, e che d'ora in avanti tutti ci comportiamo secondo il detto: non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te. Lo ha detto uno che di umiliazioni se ne intendeva, e credo che molti di noi proprio per questo lo amino...
lunedì 15 settembre 2008
Richard is gone to the dark side of the moon
Don't be afraid to care.
Leave but don't leave me.
Look around and choose your own ground.
Long you live and high you fly
And smiles you'll give and tears you'll cry
And all you touch and all you see
Is all your life will ever be.
Dig that hole, forget the sun,
And when at last the work is done
Don't sit down it's time to dig another one.
But only if you ride the tide
And balanced on the biggest wave
You race towards an early grave
domenica 14 settembre 2008
Cascaronmi le braccia...

venerdì 5 settembre 2008
lunedì 1 settembre 2008
Io, schiava Isaura
Ora, son tre giorni che l'infida bestiaccia pretende a gran voce il ripetersi del mistero gaudioso della moltiplicazione del latte e dei pesci. Un gesto umanitario, opps, felinario è divenuto legge: pappa si serva a un sì valente gatto, abbiam già messo la firma sul contratto. Mi sembra di essere la schiava Isaura, sottomessa a ordini superiori. Speriamo che la SUA famiglia torni presto...
mercoledì 27 agosto 2008
Pionta Guinness, le do thoil!
martedì 5 agosto 2008
Quando la realtà supera la fantasia...
sabato 2 agosto 2008
Slán agat!


Ecco qui l'ennesimo libro di Tiziano Terzani. Ho iniziato a leggere i suoi scritti, come tanti, dopo la sua morte, e in questi anni ho sperato che un giorno mi sarei svegliata e avrei posseduto il suo rigore intellettuale, magari il suo coraggio e la sua capacità di vedere le cose e riuscirle a interpretare. Non ci sono ancora riuscita, ma non ho ancora perso la speranza....
Come sarà leggere un libro così tra i pascoli e i dun della verde Irlanda? E che ci azzeccano Lawrence d'Arabia, C.S. Lewis e il Medio Oriente del post Grande Guerra con le brume che sto per fendere? Dopo "Q", un libro che accende la mia curiosità....

Ho però il sospetto che sia un'occasione in più per bere birra in compagnia....

Mi piace Baricco, dicevo. Però.... Questo è un libro che mi han regalato da un po' e che ho iniziato a leggere alcune volte, non riuscendo mai ad andare avanti, nonostante che la prosa baricchiana abbia una non comune capacità di attrarre la mia attenzione e di imprigionarla nelle sue spire. Visto che mi sento in colpa per non essere ancora riuscita a raggiungere la fine di questo scritto, me lo porto dietro, quando non avrò più nulla da leggere, sarò pur costretta ad andare avanti con questo...
Ho finalmente terminato la mia lista. E' giunto quindi il momento di iniziare a pensare alla mia valigia, sento già i richiami delle brughiere e pregusto l'umido friccicore della birra scura. Slán agat, arrivederci a tutti, se non mi perdo nella nebbia ci vediamo a settembre, o giù di lì....
Ho un solo dubbio: quante paia di mutande mi porto dietro???
mercoledì 23 luglio 2008
Note dal bosco

Tra le manifestazioni d'estasi delle suddette fanciulle, caracolla finalmente in scena un giovane uomo in felpa-con-cappuccio- jeans-allstar, tutto rigorosamente black version, un nembo di scuri capelli ricci e occhiali cerchiati in nero che, tenendo tra le mani il più classico dei microfoni a gelato, inizia a parlare con una vocina esile esile e veloce veloce, come se il dover parlare a tanta gente costasse uno sforzo che è meglio far durare il meno possibile. Forse non si trova ancora a suo agio su questo palco, in questa serata freddolina, ventosa e striata di nubi, con tutta quella gente che lui sa esserci, ma che non riesce a vedere tra i fasci di luce delle decine di riflettori che rovesciano su di lui i loro colori. Caro Allevi, non mi sento molto a mio agio neppure io. Qualche sera fa, durante uno degli aperitivi che riuniscono a cadenza quasi settimanale le quattro Grazie del Collettivo Dinomeneghin, avevo buttato là un "Ho preso i biglietti per il concerto di Allevi" ed era partita una discussione che riuniva in confronto tra loro Stephen Schlaks (sob), Stefano Bollani e il suddetto che non aveva raccolto poi molti consensi. Per dirla in breve, io son lì, in platea, tremebonda e dubbiosa, che aspetto l'inizio del concerto; lui là, sul palco, con la sua vocina in soffio che racconta dei suoi inizi e del raggio di sole che in un lontano mattino gli aveva fatto nascere in testa una musica e poi, curvo sulla tastiera, fa partire quella stessa musica, e la sua diteggiatura urgente ha suonato note che non stavano su pentagramma ma su pellicola, immagini e non battute, respiri e sensazioni, non pause e movimenti. Noi dalla platea stiamo assistendo non a un concerto, ma a una specie di esperimento alla Frankenstein Junior nel quale energie vengono trasfuse dall'omino avvongolàto sul panchetto ai tasti del piano a coda. Mi prende il panico, non so mica se sono in grado di comprendere questo dialogo serrato e personale tra l'Ascolano e il suo strumento, io avevo comprato il biglietto per un concerto di musica e questo NON è, o non è solo, un concerto di musica. Sono lì, seduta su una poltroncina di una scomodità micidiale, ho freddo e mi sento esclusa. Passano i brani e vedo intorno a me ragazzine in lacrime abbracciarsi tra loro e sospirare, e non riesco a capire perché: devo essere entrata ufficialmente nella Matusalemmaggine. Decido infine di stracicciarmene, noi Matusa non saremo gggiòvani, ma abbiamo esperienza da vendere, vèmòlè se non riesco IO a capire tutto e meglio di queste squinzie idolatranti! Sta per assalirmi la Tigna Major, quando l'omino ricciuto attacca "Aria": era ora, un pezzo che conosco. E, finalmente, scopro il segreto: segui le note e il loro scorrere (go with the flow, si diceva...), rilassati, ascolta e non porti problemi, questa è musica, non un trattato di composizione, godine quello che puoi, sei lì per questo. Ecco la chiave, chiudi gli occhi e parti. Se non son note ma immagini, lascia liberi i tuoi pensieri di scoprirle o di reinventarle a loro modo. Il gioco di rincorrere visioni musicali si rafforza con l'entrata in scena dell'orchestra, e sul finale, quando vedo tra le note i trecento anelli dell'abete-Allevi, con la targhetta in bronzo riportante la sua dichiarazione di appartenenza al Grillo Sonante, posso dire finalmente che il genio dell'Entusiasmo è venuto a farmi visita. Nei meandri della mia mente, la mia immagine cammina in mezzo a un bosco di abeti che parlano anche a me. Non so se ho compreso, e poco importa, perché non sono più esclusa....
lunedì 21 luglio 2008
Cuckoo Cocoon, have I come to, too soon for you?
Se un brutto giorno
si avvicinasse alla mia persona
ed un primario dal camice bianco
scuotendo il capo con ciondolìo stanco
dicesse a tutti: Signori miei cari,
non ci son cure, a noi sanitari
del quadro clinico le risultanze
dicono che non ci son più speranze,
vi lascio detto, in tutta coscienza,
quello che voglio che accada in mia assenza.
Se sul lettino di un ospedale
mi sdraierò ormai qual vegetale,
io lo so bene, non tra le insalate
ma al Cimitero vorrò mi portiate.
Non mi attaccate ad alcun macchinario,
vieto a chiunque l’imporre il contrario.
Non vorrò sonde, cateteri, tubi,
nulla che a oltranza il Riposo mi rubi,
‘chè se davvero son giunta alla fine,
fate il piacere, staccate le spine.
Se Fisichella, il gran Cardinale
si avvicinasse al mio capezzale,
prego l’Altissimo d’incenerirlo
e d’una saetta la lingua colpirlo.
Se Giulianone trovasse da dire,
questo anatema lo possa investire:
il suo intestino non trovi più sfogo,
muoia per stipsi il gran demagogo.
Dio degli eserciti, su questo il tuo vice
sa ben quel che pensa, ma non quello che dice:
perchè, se dall’alto han deciso ch’io spiri,
sol grazie all’Enel ei vuol ch’io respiri?
Caro Signore, quaggiù sulla terra
il Tuo segretario a Pietà fa la guerra;
mandagli un angelo, un sogno, un copóne (2)
perché capisca ben la situazione:
quando il mio filo
non è un tiarato che il modo decide:
è un mio diritto, se Su mi si chiama,
partire in barba a qualsiasi proclama....
1) Omaggio a Pietro Vanessi
2) Dicasi “copóne” un colpo bastevolmente secco inferto col palmo aperto della mano sul coppetto di colui che si sarà meritato il gesto.
giovedì 17 luglio 2008
mercoledì 9 luglio 2008
sabato 5 luglio 2008
mercoledì 18 giugno 2008
Estiquaatsi...
martedì 17 giugno 2008
Cinque canzoni per meeee posson bastareeee
Ora, io dovrei indicare le cinque canzoni che ritengo essere le più belle di tutti i tempi (tralasciando magari il periodo tra Palestrina e il Trio Lescano) e poi dovrei passare la scelta a cinque altre persone, fornendo loro il link di chi mi ci ha tirato dentro (vedi sopra). Prendetevela con lei, please...
Ho vissuto tutta la mia vita con l'orecchio attaccato a un riproduttore sonoro, di brani strepitosi ne conosco a carrettate e mi è assai difficile dover operare una scelta. Quindi, vorrei indicare quelle canzoni che in un qualche modo sono collegate ad alcune tappe fondamentali della mia esistenza.
1) Rocky Roberts - Stasera mi butto. Chi di voi nel giugno 19XX era al bagno Arlecchino a Zisnàtic? Forse vi ricorderete allora di una ciuffolina di un anno e mezzo che scuoteva il sederotto cantando questa canzone a squarciagola. Vi è andata bene, non ho trovato il video di Gianni Morandi che cantava "Bella Belinda innamorata piange a dirotto sull'insalata". Una hit indimenticabile, sappiate che ne esiste ancora una cover performata dalla sottoscritta e incisa su un nastro con il quale la mia carissima zia Cicci mi ricatta tutt'ora... Ho vissuto i miei primi anni nell'attesa della messa in onda di "Bandiera gialla", potrei elencare tutte le canzoni trasmesse fino all'inizio degli anni '70, epoca in cui scoprii i Nomadi. Augusto Daolio per me era una sorta di fratellone maggiore...
4) Scissor Sisters - I don't feel like dancin'. Arriviamo quasi ai giorni nostri, mi fermo solo un attimo al mio annus horribilis. Questa canzone mi ha dato tanta allegria in un momento in cui ne avevo bisogno. Che Dio benedica 'sti pazzi scatenati!
5) Ligabue - Certe notti. Ricordando i tempi dell'Università, la sera si partiva da Matusèl per fare il giro delle Osterie di Bologna, cantavamo questa canzone sotto i portici la notte, raccogliendo tanti epiteti e sberleffi ma nessun pitale volante. Bei tempi.... Allegasi cover interessante e molto attuale.