giovedì 2 aprile 2009

Cielo grigio su

Che razza di giornata di palta! Credo che dovrò architettare una qualche birichinata per far svanire il velo di mestizia che il meteo attuale adagia sulle nostre testoline bisognose di sole e calore.... Adesso vado da quello qui davanti che fa le crepes alla nutella, poi un qualche piano lo architetto, eh sì.....

martedì 17 febbraio 2009

lunedì 16 febbraio 2009

New entry in casa Herr

Per un fortuito e benigno caso del destino, da sabato scorso in casa Herr è entrata in pianta stabile la bestiola più bella e "miciosa" del mondo: Herrkatz è un felino femminino di circa sette mesi, dal mantello tricolore con sottogola e zampine bianche, veloce "come la polvere" e assai furbacchina. Dopo aver passato tutto il pomeriggio di sabato rintanata sotto un mobile, al magico suono dell'apertura della scatoletta si è palesata allo sguardo dei suoi nuovi padroni, anche se solo per il tempo strettamente necessario al pasto.
Pian piano si sta abituando al nuovo ambiente e ai nuovi "stupidi umani" che le procureranno cibo, riparo e grattini per i secoli a venire. Noi intanto stiamo morendo dal ridere per i suoi buffi tentativi di "territorializzazione" della casa, visto che ci mette continuamente alla prova (birichina!) per capire quali confini le sono di diritto concessi e quali altri territori potrà conquistare solo con l'astuzia o, più probabilmente, il sotterfugio. Non riesco ancora a postare una sua immagine, perché è veloce come una saetta e non sta mai ferma, ma appena si sarà tranquillizzata e si sentirà parte della famiglia proverò a farle qualche scatto. Per i coniugi Herr, che giammai lo festeggiarono, si è trattato di un insolito quanto spettacolare San Valentino. Insomma:


BEN ARRIVATA, HERMIONE!



lunedì 9 febbraio 2009

Proverbio dei nativi americani

DARE LA DIGNITÀ ALL'UOMO E' ALL'ORIGINE DI TUTTE LE COSE.

Ti sia lieve il riposo, e trovino il sentiero della pace coloro che nel dolore ti hanno tanto amata.
Il resto, lo lasciamo ai beceri.

giovedì 29 gennaio 2009

Niente statua in Vaticano per Galileo

(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 29 GEN - Il progetto di erigere una statua in onore di Galileo Galilei all'interno della Citta' del Vaticano 'alla fine non si fara''.Lo ha detto mons.Gianfranco Ravasi, presidente del pontificio consiglio della Cultura, durante la conferenza stampa di presentazione delle iniziative della Santa Sede per l'Anno dell'astronomia. 'In effetti il progetto c'era, era stato realizzato anche un bozzetto', ha spiegato. 'Tuttavia -ha aggiunto Ravasi - il progetto per il momento e' stato archiviato'.


martedì 27 gennaio 2009

Ricordare. Per sempre.


Davanti a questa targa io passo quattro volte al giorno. Ogni giorno, quattro volte distolgo lo sguardo. Vorrei, ma non posso far finta che anche nel civile, sonnacchioso Zitadòn non sia successo mai niente a nessuno e che le atrocità siano sempre capitate altrove. Vorrei che nessuno potesse azzardarsi solo a pensare: non è successo. Vorrei che nessuno debba mai più temere che possa succedere di nuovo. Vorrei che mai più nessuno debba fare la conta di quanti attorno a lui han perso la vita perchè qualcuno ha sentenziato circa la loro "dissimilitudine". Vorrei che si decidesse una volta per tutte che non si è più belli o intelligenti o potenti perchè si è nati nel fazzoletto di terra "giusto". Lo vorrei tanto. Ma ancora suona il cannone. Ancora il vento dell'odio e del terrore non si è posato. Io lo vorrei. Tanto. E allora posso ricordare, e finchè vivrò avrò memoria dei racconti di chi ha visto scorrere l'olocausto attorno a se', sulla propria pelle. E noi, che non l'abbiamo vissuto, dobbiamo raccogliere il testimone e raccontare a nostra volta, perchè la memoria non si perda. Questo sì, lo possiamo fare: a noi non costa poi molto ricordare e ci basta farlo anche una sola volta l'anno. Il conto lo han già pagato altri prima di noi, per tutto il resto della loro vita.

lunedì 12 gennaio 2009

Ursus letargicus


Io amo l'inverno. Però solo quando sono ben avvoltolata nel calduccio del piumone. Propongo una legge di iniziativa popolare per il riconoscimento del diritto all'aspettativa per letargo. Grrrowle.... Mi sa che ci risentiamo con lo scioglimento dei ghiacci... RRRonffff!

giovedì 6 novembre 2008

Ultime notizie

Questa sera, quel gangster del Gatto Culone ha tentato di mordermi mentre gli propinavo un po' di grattini. Gli ho soffiato dietro io, questa volta. E lui è fuggito a zampe levate. Lo ribadisco: QUI comando io. Fffffffffffffffffffffffffffffffff!

martedì 4 novembre 2008

A me, me piace

Herkomm sostiene che non io sono normale. Io gli dò piena ragione. E ho la prova provata che a causa di questo egli decise, illo tempore, di rendermi partecipe della sua molto normale esistenza. Tant'è che adesso, quando sottolinea burberamente la mia assodata anormalità, lo fa in perfetto stile Marty Feldman. Quindi, tanto normale non lo è più neanche lui.
Herkomm, che è un pragmatico di ferro, sostiene anche che mi circondo di un sacco di amici, che non sono normali neanche loro. Io argomento, e lui mi dà normalmente ragione, che è proprio questa la ragione per cui li trova tanto simpatici. I miei amici vengono a trovarmi e non fanno caso se le penne all'arrabbiata che ho preparato loro non sono proprio venute molto bene. L'importante è stare insieme e con un po' di dolci, un po' di vino, passiamo la serata in allegria.
Herrkomm non falla, as usual, la normale normalità non siede tra noi. D'altronde, ci conosciamo tutti da talmente tanto tempo che la normalità ce la siamo fatta un po' come ci pareva: forse siamo l'ultima generazione ad aver goduto di un simile privilegio. Così, trovo molto normale, e molto divertente, che ci sia qualcuno tra i miei amici che, con l'arguzia che lo contraddistingue, interroghi i Ching per dare uno sguardo alle cose del mondo che suscitano la sua curiosità, che è anche curiosità normale per quelli come noi. Suppongo che l'interrogazione dei suddetti avvenga in maniera strumentale. Come dire, un po' di parte. Ma anche questo è normale. E, soprattutto, sano. Mooolto meglio del Mago Othelma!

domenica 2 novembre 2008

Aged woman

Han ridato per la novecentocinquantesima volta "Un mercoledì da leoni". Continuo ancora ad esaltarmi con la scena della grande mareggiata del 1974 e della grande sfida sulle onde "in serie di otto" . E' uno dei pochi film che ancora ottengono questo risultato, con me. Musica, amicizie, l'inutile (a ben vedere l'oggidì) Vietnam. Un gran film, già, una grande fotografia.

Sono ufficialmente vecchia.

E non so nuotare, quindi di surf non se ne parla neanche.

domenica 12 ottobre 2008

TIMEO DANAOS ET DONA FERENTES....

Anche quest'anno, le mie amicizie più care nonchè el hombre de mi vida, tal Herrkomm, mi hanno preparato una festa di compleanno a tradim.... volevo dire, a sorpresa. Il bello è che sono riusciti a farmi pulire e sistemare casa per la bisogna, senza che io, De Beccaccinis, subodorassi alcunché. Codesta vignetta riproduce con assoluta fedeltà l'espressione del mio sconcerto quando mi son vista comparire nel salotto dieci persone che non erano proprio per niente quelle che mi aspettavo di vedere. Credo sia impossibile continuare a nutrire fiducia nel prossimo. Soprattutto quando il prossimo è moOolto prossimo. Che dire....
VI ADORO, BRUTTI PEZZI DI GIUDA CHE NON SIETE ALTRO!!!

sabato 4 ottobre 2008

Ricominciamo

Signori, si torna in tribuna. Vediamo un po' se anche questo sarà un campionato da Ranidil.....

sabato 27 settembre 2008

Core de zzìa

Il Nipote, quello che è nato l'altroieri ma che è già arrivato - incredibile dictu - alla maggiore età, ha avuto oggi il "battesimo di note" con la sua band. Suona il basso, come lo suonava il suo babbo, e come il suo babbo si è dato al metal. L'orgogliosissima zia, che poi sarei io, quella per cui egli rimarrà per sempre un "bimbone" fino al compimento del centoventesimo anno di età, ha presenziato all'evento, armata della fidata reflex per darne imperitura testimonianza ai posteri.

Fratellone che sei in Cielo, io lo so che su una qualche nube, proprio sopra le nostre teste, hai assistito anche tu al concerto. Il tuo "mostrillo" è stato davvero bravo, nonostante fosse terribilmente emozionato. Se devo dirti la verità, pareva una copia sputata di te qualche secolo fa, quando salivi sul palco, assolutamente black dressed con tanto di kefiah attorno al collo. E se fino ad ora ho terminato tre pacchetti di fazzoletti di carta non è solo a causa della comprensibile commozione "de zzìa", ma anche perchè avrei voluto condividere con te questo momento, e non ho potuto. In tanti avremmo voluto che tu fossi con noi, a scambiarci grandi pacche sulla spalla, ma il Grande Metronomo anni fa ha deciso diversamente. E' a causa di questo che , pur felici, siamo anche un po' tristi. Non eri con noi. Anche se sono assolutamente certa che, in questo preciso istante, te ne stai andando in giro per il Paradiso dei rockettari a dar di gomito alle altre anime beate a dire "Ehy you, camarillo brillo, quello là sotto è mio figlio che suona. Senti che roba!!!". Io lo so quanto saresti stato orgoglioso di lui. E' un bravo figliolo, metallaro ma bravo, non avresti potuto farlo migliore di così.....

How I wish, how I wish you were here....

martedì 16 settembre 2008

...A.B.Normal is back!

Scorrendo il mio blog roll, questa mattina ho dato uno sguardo al diario di Baol e per fortuna che sono in ufficio da sola, perchè ho pianto. Ho pianto per la rabbia provata a leggere cose come questa, pianto per la gratuita umiliazione con cui si è voluto colpire il più indifeso degli indifesi, pianto per il disgusto senza fine provato per la pochezza intellettuale e morale con cui certa gente gestisce la relazione di sè con la comunità umana. Conosco alcuni bimbi autistici e conosco anche la quotidiana, lacerante battaglia condotta dalle loro famiglie: vi assicuro, da loro ho imparato il vero significato della parola "eroismo", non da chi, con un bazooka in mano, si pregia di difendere interessi privati spacciandoli per interessi della collettività.
Vorrei dire:
1) al "signor" fotografo: in primis, curati l'ulcera. In secondo luogo, spero che la tua macchina fotografica abbia da ora in avanti schifo a lavorare con te e ti gratifichi con foto sfocate, storte e senza senso, e sopra tutte si materializzi la scritta "COGLIONE". Spero che l'obiettivo da Xmila euro ti cada a terra e, se mai non dovesse rompersi, spero che tutte le lenti interne si diano alla pazza gioia disponendosi nelle posizioni più disparate; spero che, alla prossima pulizia, ti si righi irrimediabilmente il sensore. Mi auguro vivamente che, quando ti presenterai per il prossimo lavoro, ti trattino come una merda dicendo che i tuoi scatti fanno schifo e chiedendoti, ridendo come pazzi, dove hai trovato il coraggio di presentarti. Lo hai capito adesso cosa vuol dire sentirsi impotenti di fronte all'insensibilità altrui?
2) alla gentile signorina del Carrefour di Assago auguro di trovare il prossimo lavoro in barba alla normativa Carfagna, chissà che non trovi più spunti per imparare il significato della parola "sensibilità", "compassione", "dignità umana". Sono certa che imparerebbe anche a rapportarsi meglio col pubblico. Col cuore, visto che col cervello....
3) all'omino del computer, auguro che si moltiplichino sulla rete immagini di lui mentre cammina per strada urlando nel telefonino e, non avendolo visto, finisce inghiottito da un tombino delle fogne, dalle quali riemergerà in miserrime condizioni e, non trovando nessuno disposto a trasportarlo, gli tocchi di farsi cinque chilometri a piedi tra la folla per arrivare a casa, dove la moglie gli vieterà di entrare così conciato e lui dovrà spogliarsi di tutto coram populo e ricevere secchiate d'acqua sulla pubblica via prima di accedere al portone. Chissà che non impari cosa vuol dire sentirsi umiliato dagli altri senza aver fatto nulla per meritarselo. Stronzo!
Al bimbo che non parla col mondo, auguro invece che Saetta gli corra incontro per portarlo con sè in una parte di mondo dove sono più importanti i bisogni, quelli veri, della gente, e non quante foto si devono fare per potersi comprare il tappetino per auto in pelle di Karibù, e che d'ora in avanti tutti ci comportiamo secondo il detto: non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te. Lo ha detto uno che di umiliazioni se ne intendeva, e credo che molti di noi proprio per questo lo amino...

lunedì 15 settembre 2008

Richard is gone to the dark side of the moon

Breathe, breathe in the air.
Don't be afraid to care.
Leave but don't leave me.
Look around and choose your own ground.

Long you live and high you fly
And smiles you'll give and tears you'll cry
And all you touch and all you see
Is all your life will ever be.




Run, rabbit run.
Dig that hole, forget the sun,
And when at last the work is done
Don't sit down it's time to dig another one.

For long you live and high you fly
But only if you ride the tide
And balanced on the biggest wave
You race towards an early grave

domenica 14 settembre 2008

Cascaronmi le braccia...

Dato che entrambi lavoriamo intra moenia civitatis, in casa Herrkomm stiamo pensando di cambiare una delle auto (la mia, che è la più piccola delle due e la spesa sarebbe minore...) per poter accedere al centro storico del Zitadòn nei giorni di chiusura del traffico. Naturalmente, giunti ormai a fine anno, sto guardando per un'auto in regola con la normativa Euro 5 che entrerà in vigore nel 2009, e mi son fatta un giro di web. Mi sono imbattuta in questo. A me, è passata la voglia di cambiare l'auto, mi sa che mi tengo ben stretta l'amata Squitty (che tra l'altro funziona alla grande!), IO continuerò ad andare in centro in bici, Herkomm si arrangi. Di essere presa per i fondelli non ne ho proprio voglia... Magari, cambio l'autoradio, così posso finalmente portarmi dietro il CD dei King Crimson che sto ascoltando in maniera quasi ossessiva negli ultimi giorni, e porto l'auto a lavare. Così sembra nuova...

lunedì 1 settembre 2008

Io, schiava Isaura

Vi presento il Gatto Culone, in questi giorni orfano dei suoi padroni legittimi che, con suo gran scorno, se ne sono andati al mare senza di lui. Essendo il soggetto abituato a esercitare il dominio assoluto sugli umani che gli sono attorno, in dolosa assenza dei suddetti padroni/servi-della-gleba e nell'incertezza riguardo la somministrazione del dovuto approvvigionamento alimentare, esso ha ordito un diabolico piano a spese dei vicini, che poi saremmo noi. Il demoniaco felino ha prima iniziato con piccoli e teneri smiagolii e strusciatine via via più insistenti. Passato un giorno indarno, ha tentato di far capire le sue esigenze con ben assestati e fulminei morsi al pollicione del piede (e per piede, intendo il mio). Lo stupido esemplare di umano, impersonato dalla sottoscritta, ancora non si piegava ai suoi voleri? Si passi dunque alla fase successiva, quella dell'esercizio dell'unghia retrattile sguainata. L'esemplare di donna ancora non cede, maledizione a lei, urge farle capire chi comanda in questo cortile: bisogna unire morso, graffio e soffio da tigre ferita. Anche lui, d'altronde, è ferito, anche se solo nell'orgoglio: abbandonato, a suo vedere, dai fidati servitori, non capito dalle popolazioni barbare che abitano, usurpandone il possesso, nell'ubertoso territorio oltre il cancello, là ove cresce l'erba cipollina ch'egli tanto ama, non nutrito, con ossequio e blandizie, con tenere polpettine di pollo ma solo con croccantini collocati nella ciotola da persona non fidata e senza la dovuta creanza dovutagli, la bestia ha emesso il suo disperato ruggito volto a ripristinare l'ordo mundi. E c'è riuscita! Echeggino le trombe della vittoria, il callido micio riceve infine il guiderdone a premio dei sovrafelini sforzi compiuti: ecco comparire un ottimo filetto di platessa e una piccola ciotola di latte...
Ora, son tre giorni che l'infida bestiaccia pretende a gran voce il ripetersi del mistero gaudioso della moltiplicazione del latte e dei pesci. Un gesto umanitario, opps, felinario è divenuto legge: pappa si serva a un sì valente gatto, abbiam già messo la firma sul contratto. Mi sembra di essere la schiava Isaura, sottomessa a ordini superiori. Speriamo che la SUA famiglia torni presto...

mercoledì 27 agosto 2008

Pionta Guinness, le do thoil!

Ferie terminate. Sono molto triste, ho lasciato la mia allegria a Dublino e il mio cuore a Tara. Herrkomm minaccia di chiamare gli Alcolisti Anonimi perchè, dice lui, durante la notte, nel sonno, spesso chiedo una birra in gaelico stretto. Meglio interpellare un esorcista, dico io. O, meglio ancora, il mastro spillatore dell'O'Neill...

(Foto bpO.blogger.com)

martedì 5 agosto 2008

Quando la realtà supera la fantasia...

La Verità del Tiepolo in Palazzo Chigi è stata velata per questioni di pubblica decenza.

...e allora
perchè Bondi
gira ancora
a volto scoperto?

sabato 2 agosto 2008

Slán agat!

Mentre Herrkomm sclera per la preparazione delle valigie, e la cosa non mi tange più di tanto perchè la sua sclerosi al riguardo dura da almeno tre settimane e ancora durerà fino alla partenza (Sancta Patientia, ora pro nobis...) per cui è inutile farsi il sangue cattivo, io mi pongo alla scelta dei libri che accompagneranno il mio viaggio. Libri comodi da riporre nello zaino, utili per ingannare l'attesa negli aeroporti e per mascherare la sottile vena di ansia grazie alla quale sono convinta di sostenere il volo dell'aereo che mi trasporta, per accompagnare la mente alla discesa nel limbo di Morfeo, per sopportare l'attesa nelle file di entrata ai musei. Et volià, ecco la lista.

Per rendere dolce il distacco da casa. Già da qualche mattina, il Gatto Culone esce da casa sua e si piazza davanti al mio cancello attendendo che io mi estrofletta a missile da casa per andare a lavorare. Deve aver capito che tra un po' andrò in ferie, e mi aspetta per farsi dare la sua dose di grattini con gli interessi, perchè in genere, deciso che ne ha avuti abbastanza, interrompe la pratica con un tentativo di morso e in questi ultimi giorni non l'ha mai fatto. Se potessi, lo metterei in valigia, quel gattaccio snob e infingardo: non potendo, un libro su un gatto altrettanto snob e infingardo me lo ricorderà....

Tra me ed Herrkomm vige ormai da molti anni la simpatica abitudine di regalarci dei libri. Nel corso del tempo, abbiamo dato vita a una specie di rito secondo il quale io regalo a lui ogni nuova uscita di Camilleri, e lui regala a me qualsiasi Baricco esca in libreria. Con la differenza che io Camilleri lo leggo sempre volentieri, lui Baricco non lo vuol vedere neanche in figurina. Peggio per lui, mi dico. Anche se a volte sono tentata di dargli ragione.....



Come sopra. Camilleri si legge sempre volentieri, si diceva, ed Herrkomm, una volta divoratolo, mi passa il volume. Anche questa volta succede così. Questo mi sa che sarà un ottimo livre de chevet...



Ecco qui l'ennesimo libro di Tiziano Terzani. Ho iniziato a leggere i suoi scritti, come tanti, dopo la sua morte, e in questi anni ho sperato che un giorno mi sarei svegliata e avrei posseduto il suo rigore intellettuale, magari il suo coraggio e la sua capacità di vedere le cose e riuscirle a interpretare. Non ci sono ancora riuscita, ma non ho ancora perso la speranza....



Come sarà leggere un libro così tra i pascoli e i dun della verde Irlanda? E che ci azzeccano Lawrence d'Arabia, C.S. Lewis e il Medio Oriente del post Grande Guerra con le brume che sto per fendere? Dopo "Q", un libro che accende la mia curiosità....



Ecchediamine, si parte per l'Irlanda, o no? Allora si lascia a casa la maglia della Nazionale di rugby scozzese comprata l'anno scorso a Inverness e si prende su questo librino, così forse per la sottoscritta il gioco smetterà di avere solo una valenza estetica e riuscirò a dargli un senso. E anche, porterò con me il ricordo degli amici (e non son pochi) che per il Sei Nazioni si ritrovano insieme a tifare per la Nazionale italiana, qualunque batosta essa possa prendere.
Ho però il sospetto che sia un'occasione in più per bere birra in compagnia....



Mi piace Baricco, dicevo. Però.... Questo è un libro che mi han regalato da un po' e che ho iniziato a leggere alcune volte, non riuscendo mai ad andare avanti, nonostante che la prosa baricchiana abbia una non comune capacità di attrarre la mia attenzione e di imprigionarla nelle sue spire. Visto che mi sento in colpa per non essere ancora riuscita a raggiungere la fine di questo scritto, me lo porto dietro, quando non avrò più nulla da leggere, sarò pur costretta ad andare avanti con questo...

Ho finalmente terminato la mia lista. E' giunto quindi il momento di iniziare a pensare alla mia valigia, sento già i richiami delle brughiere e pregusto l'umido friccicore della birra scura. Slán agat, arrivederci a tutti, se non mi perdo nella nebbia ci vediamo a settembre, o giù di lì....

Ho un solo dubbio: quante paia di mutande mi porto dietro???

mercoledì 23 luglio 2008

Note dal bosco


Ieri sera con Herrkomm si è fatto il pieno alla Gagiusmax e, con un'ora di viaggio, si è giunti in quel di Cattolica per assistere al concerto di Giovanni Allevi e i Virtuosi Italiani all'Arena della Regina (chissà perchè le località della costa riminese han mantenuto i toponimi sabaudi. Mah...). Di Allevi sapevo (e so) poco o niente, ho visto qualche intervista in televisione e sentito qualche pezzo in qua e in là, e comunque quel poco o niente mi sembrava interessante abbastanza da giustificare la trasferta. Al mio arrivo, molte persone stanno prendendo posto: c'è un numero esagerato di ragazzine e baldi giovinotti, e comincio a temere di aver investito male il mio tempo e il mio denaro, va a finire che mi annoio, va finire che questo qua è una sorta di tizianoferro, va a finire che ...
Tra le manifestazioni d'estasi delle suddette fanciulle, caracolla finalmente in scena un giovane uomo in felpa-con-cappuccio- jeans-allstar, tutto rigorosamente black version, un nembo di scuri capelli ricci e occhiali cerchiati in nero che, tenendo tra le mani il più classico dei microfoni a gelato, inizia a parlare con una vocina esile esile e veloce veloce, come se il dover parlare a tanta gente costasse uno sforzo che è meglio far durare il meno possibile. Forse non si trova ancora a suo agio su questo palco, in questa serata freddolina, ventosa e striata di nubi, con tutta quella gente che lui sa esserci, ma che non riesce a vedere tra i fasci di luce delle decine di riflettori che rovesciano su di lui i loro colori. Caro Allevi, non mi sento molto a mio agio neppure io. Qualche sera fa, durante uno degli aperitivi che riuniscono a cadenza quasi settimanale le quattro Grazie del Collettivo Dinomeneghin, avevo buttato là un "Ho preso i biglietti per il concerto di Allevi" ed era partita una discussione che riuniva in confronto tra loro Stephen Schlaks (sob), Stefano Bollani e il suddetto che non aveva raccolto poi molti consensi. Per dirla in breve, io son lì, in platea, tremebonda e dubbiosa, che aspetto l'inizio del concerto; lui là, sul palco, con la sua vocina in soffio che racconta dei suoi inizi e del raggio di sole che in un lontano mattino gli aveva fatto nascere in testa una musica e poi, curvo sulla tastiera, fa partire quella stessa musica, e la sua diteggiatura urgente ha suonato note che non stavano su pentagramma ma su pellicola, immagini e non battute, respiri e sensazioni, non pause e movimenti. Noi dalla platea stiamo assistendo non a un concerto, ma a una specie di esperimento alla Frankenstein Junior nel quale energie vengono trasfuse dall'omino avvongolàto sul panchetto ai tasti del piano a coda. Mi prende il panico, non so mica se sono in grado di comprendere questo dialogo serrato e personale tra l'Ascolano e il suo strumento, io avevo comprato il biglietto per un concerto di musica e questo NON è, o non è solo, un concerto di musica. Sono lì, seduta su una poltroncina di una scomodità micidiale, ho freddo e mi sento esclusa. Passano i brani e vedo intorno a me ragazzine in lacrime abbracciarsi tra loro e sospirare, e non riesco a capire perché: devo essere entrata ufficialmente nella Matusalemmaggine. Decido infine di stracicciarmene, noi Matusa non saremo gggiòvani, ma abbiamo esperienza da vendere, vèmòlè se non riesco IO a capire tutto e meglio di queste squinzie idolatranti! Sta per assalirmi la Tigna Major, quando l'omino ricciuto attacca "Aria": era ora, un pezzo che conosco. E, finalmente, scopro il segreto: segui le note e il loro scorrere (go with the flow, si diceva...), rilassati, ascolta e non porti problemi, questa è musica, non un trattato di composizione, godine quello che puoi, sei lì per questo. Ecco la chiave, chiudi gli occhi e parti. Se non son note ma immagini, lascia liberi i tuoi pensieri di scoprirle o di reinventarle a loro modo. Il gioco di rincorrere visioni musicali si rafforza con l'entrata in scena dell'orchestra, e sul finale, quando vedo tra le note i trecento anelli dell'abete-Allevi, con la targhetta in bronzo riportante la sua dichiarazione di appartenenza al Grillo Sonante, posso dire finalmente che il genio dell'Entusiasmo è venuto a farmi visita. Nei meandri della mia mente, la mia immagine cammina in mezzo a un bosco di abeti che parlano anche a me. Non so se ho compreso, e poco importa, perché non sono più esclusa....

lunedì 21 luglio 2008

Cuckoo Cocoon, have I come to, too soon for you?

Se un brutto giorno la Morte Nasona (1)

si avvicinasse alla mia persona

ed un primario dal camice bianco

scuotendo il capo con ciondolìo stanco

dicesse a tutti: Signori miei cari,

non ci son cure, a noi sanitari

del quadro clinico le risultanze

dicono che non ci son più speranze,

vi lascio detto, in tutta coscienza,

quello che voglio che accada in mia assenza.


Se sul lettino di un ospedale

mi sdraierò ormai qual vegetale,

io lo so bene, non tra le insalate

ma al Cimitero vorrò mi portiate.

Non mi attaccate ad alcun macchinario,

vieto a chiunque l’imporre il contrario.

Non vorrò sonde, cateteri, tubi,

nulla che a oltranza il Riposo mi rubi,

‘chè se davvero son giunta alla fine,

fate il piacere, staccate le spine.


Se Fisichella, il gran Cardinale

si avvicinasse al mio capezzale,

prego l’Altissimo d’incenerirlo

e d’una saetta la lingua colpirlo.

Se Giulianone trovasse da dire,

questo anatema lo possa investire:

il suo intestino non trovi più sfogo,

muoia per stipsi il gran demagogo.

Dio degli eserciti, su questo il tuo vice

sa ben quel che pensa, ma non quello che dice:


perchè, se dall’alto han deciso ch’io spiri,

sol grazie all’Enel ei vuol ch’io respiri?

Caro Signore, quaggiù sulla terra

il Tuo segretario a Pietà fa la guerra;

mandagli un angelo, un sogno, un copóne (2)

perché capisca ben la situazione:

quando il mio filo la Parca recide

non è un tiarato che il modo decide:

è un mio diritto, se Su mi si chiama,

partire in barba a qualsiasi proclama....


Rael’s Creek, di persona personalmente.

1) Omaggio a Pietro Vanessi

2) Dicasi “copóne” un colpo bastevolmente secco inferto col palmo aperto della mano sul coppetto di colui che si sarà meritato il gesto.